Rassegna Sindacale 25-31 marzo 2010 n.12 www.rassegnasindacale.it

X Congresso Cgil Lombardia • Busto Arsizio • 17-18 marzo • Malpensa Fiere

Se esce rafforzata la confederalità

L’obiettivo è il contrasto della deriva neocorporativa che attraversa la società locale. Per questo vanno sperimentati nuovi ambiti
di contrattazione territoriale, in accordo con tutte le strutture coinvolte.

Colpita duramente dalla crisi economica a causa del peso che in essa assumono le attività manifatturiere, la propensione all’export e la frammentazione del tessuto produttivo, la Lombardia è anche una regione segnata da 15 anni ininterrotti di governo del centro-destra, nel corso dei quali l’economia ha registrato un lento declino, fino alla caduta rovinosa negli ultimi mesi di tutti gli indicatori, senza che le istituzioni, a partire dalla Regione, riuscissero a esprimere alcun progetto di rilancio sulla base di nuove opzioni strategiche.

Questo il contesto in cui si è tenuto il X congresso della Cgil Lombardia, il 17 e 18 marzo scorsi a Busto Arsizio, da cui questa organizzazione che conta quasi un milione di aderenti esce più forte e consapevole del ruolo che dovrà continuare a svolgere nei prossimi quattro anni.Ne dà prova il documento conclusivo – approvato con un solo voto contrario e 29 astenuti su 612 votanti – e la lista unitaria dei componenti del nuovo comitato direttivo regionale, convalidata anch’essa a larghissima maggioranza (93,1 per cento).

Dunque, il congresso sancisce una convergenza più ampia rispetto a quella registrata dai congressi di base, che avevano attribuito il 77,17 per cento alla prima mozione e il 22,83 per cento alla seconda. “Un risultato – commenta Nino Baseotto, rieletto alla guida della confederazione regionale – che è frutto di un’ampia convergenza politica, confluita anche nel corso del congresso – nel dibattito, nell’intervento di Epifani e nelle conclusioni della segretaria nazionale Morena Piccinini – attorno all’analisi della situazione generale del paese, e in particolare della Lombardia, e riguardo ai risultati raggiunti nel rapporto negoziale con la Regione”.

In sintesi, il documento conclusivo dice che tutta la confederazione può operare assieme per mettere in pratica un piano di lavoro che indichi priorità, aree d’intervento e un miglioramento delle regole di democrazia interna a tutela del pluralismo

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