l'Unità 14 aprile 2010

Un convegno fa il punto, 40 anni dopo lo Statuto ementre il governo preme per la deregolazione
Audizione alla Camera del segretario Fammoni: «Legge va rivista, altrimenti sarà mobilitazione»

Ddl lavoro, la Cgil al contrattacco. Il testo di nuovo in Parlamento

Il costituzionalista Onida: «L’obbligo di ricorso all’arbitrato è illegittimo. Untrucco per cambiare il diritto». Treu (Pd): «Il diritto
del lavoro non diventi diritto commerciale». Convegno Cgil 40 anni dopo lo Statuto.

Laura Matteucci

«Se le modifiche del governo saranno passi avanti li valorizzeremo, mase resteranno norme che riteniamo incostituzionali continueremo la mobilitazione». A Roma il segretario confederale Cgil Fulvio Fammoni parla all’audizione alla Camera sul ddl lavoro che, rinviato al Parlamento da Napolitano, dovrebbe approdare il aula il 26 aprile (ma le opposizioni chiedono un rinvio). E aMilano un convegno, organizzato sempre dalla Cgil, fa il punto sulla situazione del diritto del lavoro, attaccato dal ddl, 40 anni dopo la nascita dello Statuto dei lavoratori, approvato nel maggio 1970. Uno dei nodi inaccettabili è quello dell’arbitrato (il collegato prevede che le controversie di lavoro vengano risolte da un arbitro e non più da un giudice), considerato da più parti incostituzionale: «Il diritto a rivolgersi al giudice, sancito tra l’altro dalla nostra Costituzione, non può essere limitato da alcuna legge - spiega Valerio Onida, docente di diritto costituzionale a Milano - L’arbitrato può essere solo volontario, se obbligatorio diventa illegittimo.Ela scelta deve poter essere libera». Per Onida a, l’insistenza della maggioranza su un punto palesemente incostituzionale rivela il tentativo di «cambiare il diritto del lavoro per via processuale,

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