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CGIL Lombardia: Epifani chiude la prima giornata di congresso (17 marzo)

 

Il dibattito nella prima giornata del 10° Congresso della CGIL Lombardia affronta i temi della crisi economica, delle sue ripercussioni sulla struttura sociale e degli strumenti di tutela del lavoro. Quale futuro per l’impresa manifatturiera diffusa in Lombardia? Luigi Bresciani, segretario generale Cdlt Bergamo, chiede alla politica un progetto credibile di politica industriale, anziché slogan del tipo “nessuno sarà lasciato solo” che sarebbero più appropriati a un’organizzazione caritatevole.

A una crisi epocale devono corrispondere strumenti di difesa eccezionali, anziché di tipo ordinario come gli ammortizzatori sociali: lo sostiene Damiano Galletti, della segreteria della Camera del Lavoro di Brescia. Il peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita delle persone è testimoniato dal triplicarsi del consumo di psicofarmaci. “Per recuperare la distanza tra CGIL e una parte del mondo del lavoro – sostiene Corrado Mandreoli, responsabile Politiche sociali della Camera del Lavoro di Milano, è essenziale investire sui delegati sindacali, su di una loro presenza diffusa e sulla loro formazione”. Mentre Onorio Rosati, segretario generale della Camera del Lavoro di Milano, parla anche della presenza nel nostro paese di una situazione di “emergenza democratica”, proponendo una manifestazione a difesa della Costituzione repubblicana da tenersi il prossimo 2 giugno.

Guglielmo Epifani, a conclusione della prima giornata dei lavori, incentra il suo intervento sulle scelte dell’attuale Governo, basate su due princìpi: non si può aumentare il deficit pubblico e dunque non si può utilizzare la leva della spesa per contrastare la crisi e, in secondo luogo, occorre evitare che le tensioni sociali vadano acutizzandosi e dunque occorre estendere gli ammortizzatori sociali. “La vera questione – sostiene il segretario generale della CGIL – è che questo governo non ha un progetto per questo Paese che lo agevoli a uscire dalla crisi”. Come invece si sta facendo in altri Stati europei, come in Francia e Germania.

 

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