CGIL LOMBARDIA: CIG + 242%, IN 30 MILA A MANIFESTAZIONE ROMA
(AGI) - Milano, 1 apr. - Illustrando la preoccupante situazione di crisi "dal carattere profondo e progressivo", che sta investendo anche le regioni piu' "forti" come la Lombardia, Nino Baseotto ha sottolineato che "non abbiamo il "piacere del peggio": sono invece i dati che ci preoccupano e dovrebbero preoccupare tutti: nei primi mesi del 2009 in tutti i settori si registrano variazioni negative ( -8,6% l'abbigliamento, -8,4% il tessile, -5,5% il meccanico, -5,1% il chimico). Il Pil regionale dovrebbe diminuire tra il 3,5 e il 4,5%, cioe' molto piu' del previsto". Giacinto Botti, della Segreteria della Cgil Lombardia e del dipartimento politiche contrattuali, nell'illustrare i dati articolati della cassa integrazione e della mobilita' ha sottolineato che "la valanga" sta "investendo il tessuto produttivo di tutte le categorie e di tutti i territori". La cassa integrazione totale (ordinaria e straordinaria), nel raffronto gennaio febbraio 2008-2009, registra un tasso di crescita pari al 242% (17.582.864 ore); in particolare nell'industria la cassa ordinaria cresce del 428% e la straordinaria del 98%. La cassa ordinaria, complessivamente, cresce del 360,30% e la straordinaria del 94,78%. Le aziende rilevate dalle strutture territoriali della Cgil indicano un aumento, rispetto al novembre 2008, del 122% di aziende coinvolte (3.115), con oltre 112.000 lavoratori (+56%).
Significativo l'aumento dei licenziamenti: i dati di gennaio, febbraio e marzo del 2009 fanno registrare 14.962 licenziamenti (+57,6%), dei quali 9.957 (+109%) sono lavoratori che, impiegati in aziende sotto i 15 dipendenti (50 nel commercio), non hanno diritto agli ammortizzatori tradizionali. "In ragione della prevista riduzione del Pil, della nostra specializzazione produttiva, della profondita' e della durata della crisi, degli stessi dati di Confindustria sulla riduzione di posti di lavoro a livello nazionale, in Lombardia nel biennio 2009-2010 la perdita di 250.000 - 300.000 posti di lavoro - ha detto Botti - e' qualcosa in piu' della possibilita' da noi denunciata nel settembre 2008: oggi, purtroppo, e' un pericolo reale e una possibilita' concreta". Alla Regione - ha concluso Nino Baseotto - chiediamo ancora una volta un tavolo dedicato al lavoro e non solo agli ammortizzatori, una questione sulla quale, peraltro si scontano ritardi, sottovalutazioni e pastoie burocratiche".