L' intervista Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia: alleati nel rispetto dei ruoli
«Il cardinale, punto riferimento per chi difende i deboli»

«L' autorità morale del cardinale Tettamanzi in questo momento delicato per la città è un punto fermo da cui ripartire». A indicare la Curia ambrosiana quale riferimento è il segretario regionale della Cgil lombarda, Nino Baseotto. Il rosso della Cgil e il giallo del Vaticano: accostamento azzardato? «Sia chiaro: nessuna confusione di ruoli. Ma nelle emergenze quotidiane la nostra rete di intervento si intreccia sempre più spesso con quella della Curia. Credo si debba riconoscere alla Chiesa ambrosiana una particolare attenzione al sociale e alle ragioni dei più deboli». Reti che si intrecciano? «In alcuni casi è successo. In molte situazioni l' intervento delle parrocchie è stato fondamentale per consentire a cassintegrati e licenziati di resistere. In alcuni casi, penso a Brescia, abbiamo fatto confluire le nostre risorse in un fondo della diocesi. D' altra parte anche le pastorali del lavoro segnalano talvolta al sindacato situazione delicate». Non sarà che la capacità di intervento della Curia rivela una inadeguatezza delle istituzioni locali e anche del sindacato, di fronte all' emergenza? «Niente confusione. Il sindacato e la Chiesa hanno ambiti e funzioni distinte. Il sindacato difende i diritti di cittadinanza, la Chiesa ha più attenzione ai singoli. Parlare di concorrenza non ha senso». Con la marcia per il lavoro assieme alla Cisl avete chiesto alla Regione interventi per rilanciare il territorio. «Per ora non abbiamo risposte. Da una parte siamo soddisfatti dell' intesa sulla cassa in deroga che ha già tutelato 80 mila lavoratori in regione. Ma ora bisogna andare oltre». La Cgil va al congresso con due documenti contrapposti. La gente alle prese con la crisi potrebbe non capire... «Meglio sarebbe stato avere un solo documento. Ma la Cgil è un' organizzazione in cui si discute e si sceglie. E questo non dovrebbe fare scandalo». Rita Querzé RIPRODUZIONE RISERVATA

Rita Querze'

(16 dicembre 2009) - Corriere della Sera