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“VIVERE IN MONTAGNA QUALE FUTURO?”
CONVEGNO FEDERCONSUMATORI - LECCO
Premana - Sabato 3 Ottobre 2009
Un caloroso e sincero saluto a tutti voi che avete risposto con la vostra partecipazione al nostro invito ed anche agli Amministratori Comunali di Premana, il Sindaco e i suoi Assessori che ci ospitano.
Per noi non è casuale la scelta di iniziare questo nuovo ed inedito percorso a Premana, una comunità montana simbolo per la provincia di Lecco, ma non esito ad indicarla come esempio per l'Italia e per la stessa Europa.
Proprio per la specificità, la caparbietà, la voglia di vivere e di lottare, l'intelligenza imprenditoriale che ha saputo mantenere legata in tutti questi anni, la popolazione alla sua comunità, alle sue tradizioni, che a differenza di ogni altro comune ha aumentato i propri abitanti proprio in considerazione delle attività produttive esistenti internazionalmente conosciute per la lavorazione delle forbici e dei coltelli , ma non solo, tra l'altro oggi fortemente compromesse sia per la concorrenza e per il permanere della crisi economica internazionale.
Grazie quindi ai premanesi e ai suoi Amministratori.
A tutti voi assicuriamo che i lavori di questo convegno rappresenteranno per noi l'avvio di una discussione più generale che ci auguriamo coinvolgerà l'intero Paese, del resto, dalle Alpi agli Appennini ed ai massicci montuosi nelle Isole, il tema che intendiamo promuovere è di gran lunga comune a tutte le Regioni d'Italia.
Le nostre riflessioni, le idee e le intuizioni, le proposte che emergeranno, avranno il compito non solo di apportare un valore aggiunto alla questione del vivere in montagna ed alle prospettive future, il nostro vuole essere un apporto innovativo al dibattito che fino ad oggi ha coinvolto solo le Istituzioni competenti e scarsamente anche le popolazioni montane interessate.
La nostra ambizione, non esiterei ad affermare “la garanzia”, che la tematica posta dal messaggio del nostro convegno “VIVERE IN MONTAGNA, QUALE FUTURO?” debba in egual misura coinvolgere le popolazioni largamente maggioritarie che vivono in pianura e nelle grandi metropoli urbane.
Vogliamo contribuire alla costruzione di un nuovo pensiero, di un nuovo agire, che promuova una nuova cultura, una nuova mentalità che favorisca una “ convergenza di interessi” tra le popolazioni montane e di pianura.
E' necessario fermare un fenomeno di progressivo abbandono delle popolazioni, dei giovani in particolare, della montagna ed invertire questa pericolosa tendenza stimolando e sostenendo attività produttive e di salvaguardia ambientale che incentivi una presenza ed un presidio attivo e dinamico dell'uomo in montagna.
Per noi è necessario restituire risorse economiche alla popolazione montana
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La legislazione nazionale esistente conferisce degli ambiti e dei compiti specifici alle Regioni, alle Province e alle Comunità Montane riformate che meritano una puntuale e specifica verifica, iniziando dalla testa dello Stato a scendere fino ai Comuni.
Dal trattato dell'Unione Europea Art. III comma 3, che indica una normativa vincolante e specifica ad ogni Stato membro, dal Sistema Informativo di montagna all'Istituto Nazionale della montagna per la ricerca, la scienza e la cultura, al Fondo Nazionale Speciale per la montagna, ai piani triennali nazionali, sino alla Relazione annuale del Governo sullo stato della montagna e il ruolo delle Regioni.
Sono indicate le modalità di salvaguardia del patrimonio naturale, il sistema idrogeologico, il ciclo dell'acqua che vede la montagna quale erogatrice naturale della stessa, dall'uso alimentare, civile ed industriale sino a quello energetico, garantendo circa il 20% del fabbisogno nazionale.
Combattere la crescente erosione dei siti montani, causata dall’assenza del prezioso presidio dell’uomo, arrestare ed invertire il fenomeno del depauperamento della popolazione e dell'abbandono di ogni attività di cura dei pascoli montani e dei prati che hanno favorito l'espansione spontanea dei boschi e l'inselvaticamento degli stessi.
Gli “Usi Civici”, originariamente destinati a soddisfare bisogni essenziali come i pascoli e la raccolta della legna, le proprietà collettive rappresentano una ricchezza che va salvaguardata e difesa da parte di tutti i cittadini delle comunità montane. Oggi offrono alla popolazione la possibilità di assolvere bisogni altrettanto essenziali, legati alla fruizione dell’ambiente, anche in questo, l’esempio di Premana è importante e significativo “i moont” gli agglomerati abitativi disseminati in alta montagna, rappresentano un esempio di presenza e presidio dell’uomo, invidiabile.
La mancata manutenzione degli alvei dei fiumi e torrenti che causano sempre in modo più frequente le frane e dissesti idrogeologici dei terreni, con grandi danni economici per la comunità.
L’abusivismo edilizio, l’uso speculativo del territorio, il disboscamento aggressivo, gli incendi provocati, il dissesto idrogeologico, spesso sono causa di sciagure immani.
Ieri a Messina si è consumata l’ennesima tragedia annunciata causata dagli speculatori e con l’avvallo di Amministratori pubblici colpevolmente assenti, con il drammatico strascico di distruzione e di morti che ora piangiamo con le loro famiglie.
Sono indispensabili attività ed opere di prevenzione ecoambientali, investire sul risanamento e la messa in sicurezza del patrimonio abitativo esistente, opere idrauliche per liberare le vie ed il tragitto dio deflusso delle acque, causate da precipitazioni e violenti nubifragi, sono compiti e responsabilità che coinvolgono tutte le Istituzioni che governano il territorio del Paese
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Sostenere le attività agropastorali, l’allevamento del bestiame e dei prodotti tipici locali, la silvicultura dove è possibile, l'utilizzo energetico le biomasse, ottimizzare le risorse naturali: il sole, l'acqua, il patrimonio boschivo.
Sviluppare nuove attività imprenditoriali, attività di ricezione agro turistica, i rifugi alpini, i beed and breakfast B&B, la green economy.... Promuovere attività ricreative e sportive, i Parchi Avventura, sono un'intelligente intuizione per avvicinare i giovani alla montagna, la riscoperta di antichi percorsi e sentieri, favorire un turismo responsabile ed ecocompatibile, scuole di escursionismo di roccia, guide alpine che sappiano valorizzare la cultura e il rapporto tra la montagna e l’uomo. I percorsi della memoria storica dei giovani partigiani che per difendersi dalla repressione fascista si rifugiarono in montagna e molti di loro, sacrificarono la loro vita per la nostra libertà..
La Montagna quale risorsa aggiuntiva, una opportunità per uscire dalla crisi e conferire una delle possibili soluzione al tema della nuova occupazione per i giovani. Su questi temi e prospettive, siamo interessati ad ascoltare progetti e proposte dalle Associazioni economiche e sociali presenti ed operanti in montagna qui invitate a dare un loro costruttivo contributo.
COMUNI AD ALTA SPECIFICITA' MONTANA - C.A.S.M.
E' necessario definire e qualificare l'ambito di intervento sulle popolazioni montane, vi sono diverse opinioni anche contrastanti per identificare il disagio sulla montagna, definire correttamente i criteri e le condizioni geografiche e socioeconomiche, una griglia oggettiva di valutazioni riscontrabili: la obbiettiva mancanza alla vocazione turistica, la limitata consistenza del patrimonio abitativo, la difficoltà nelle comunicazioni stradali e l'andamento demografico tendente al calo.
Anche solo una di queste circostanze consente di classificare sia i Comuni, ma anche frazioni, piccoli agglomerati abitativi ed anche case sparse situate oltre una determinata altitudine s/m quali Comuni e/o agglomerati abitativi ad alta specificità montana.
Pertanto la prima analisi e verifica è di individuare e riconoscere tali Comuni e/ o agglomerati abitativi per classificarli in questo ambito di intervento, incominciando da ogni singolo Comune con ordinanze specifiche dei Sindaci e/o delibere Consiliari, come stabilito dalla Legge 412 /1993.
Per riferirci al nostro territorio, abbiamo Comuni ad esempio Lecco, Mandello Lario che da 245 m/s.m. dalle sponde del lago, arrivano a oltre 1.200 m/s.m. dai Piani d'Erna ai Piani Resinelli, di conseguenza vanno considerati i criteri sopra esposti, individuando le Frazioni e/o agglomerati abitativi e case sparse classificabili per la loro specificità di elevato disagio abitativo
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La nostra attenzione quindi non è rivolta alle più note località turistiche montane quali Livigno, Bormio, Madonna di Campiglio, Chamonix e Cortina, ed ad altre similari, le comunità alle quali intendiamo rivolgere la nostra attenzione ed il nostro progetto sono riconoscibili e le definiremo quali Comuni ad Alta Specialità Montana C.A.S.M.
RIDURRE IL SISTEMA TARIFFARIO
Ai cittadini residenti nei C.A.S.M., proponiamo la riduzione di almeno del 50% delle tariffe sull'acqua.
La Provincia di Lecco, l'assessorato all'ambiente dove ha sede l'Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale A.A.T.O. il 27 luglio scorso, ci ha convocato informandoci del nuovo sistema di gestione degli acquedotti e delle reti idriche della Provincia, le quali entreranno in una gestione unica, la Idrolario e la Lario Reti Holding (se vincerà la gara) avrà il compito di garantire il funzionamento , la manutenzione e potenziamento delle reti idriche.
Un piano innovativo che noi condividiamo, che supera la vecchia gestione di ogni singolo Comune, con regolamenti comunali, molti di loro, incongruenti e spesso vessatori, unilaterali ingiustamente punitivi per l’utenza.
Ci hanno informato inoltre che nell'arco di tre anni, adotteranno con gradualità una tariffa unica in tutti i Comuni elevando a Euro 1,22 a mc.. più IVA, (50 cent. X acqua + 72 cent. X fognatura e depurazione) con l'aggiunta di un canone annuo di Euro 30,00 per ciascuna utenza e/o nucleo famigliare.
Il tutto per potere intervenire sulla rete idrica generale con un economia di scala ed una visione ed una responsabilità più ampia, con piani di investimento adeguati a porre mano alle vecchie e decrepite reti idriche comunali che nella loro migliore condizione disperdono dal 35 al 40%, oltre 1/3 dell’acqua che scorre nelle vecchie condotte idriche.
Accantonando per un attimo la tariffa unica e ragionando esclusivamente sul canone di Euro 30,00 annuo, per ogni utenza, abbiamo calcolato e sommato le oltre 110.000 utenze domestiche, che corrispondono ai nuclei familiari della Provincia di Lecco più tutte le utenze commerciali, industriali, artigiane ed altre attività, superiamo di gran lunga le 200.000 x 30 € ammontano a ben oltre 6 milioni di Euro x ogni anno, solo per il canone fisso. In aggiunta va poi considerato le entrate dovute al consumo effettivo che rapportato al “consumo medio annuo” per utenza domestica da 130 a 150 mc. equivalenti ad un costo medio annuo per utenza di 150/180 €.
Non per cattiveria, ma il nostro primo pensiero, più che rivolto agli investimenti tanto necessari, abbiamo pensato agli stipendi dei manager posti a capo di tali Società che giustamente dovranno essere pubblicamente conosciuti.
In quella sede, abbiamo sollevato delle obiezioni in generale,
ed un’esplicita opposizione a generalizzare una tariffa unica a tutti i Comuni della Provincia di Lecco, compresi i Comuni A.S.M.. Gradiremmo su questa specifica questione conoscere l'opinione dei vari Sindaci delle comunità montane lecchesi ed aprire un fronte comune per riesaminare tale scelta, contraria alla cultura delle leggi nazionali promulgate a favore della montagna.
Questi temi specifici dell'acqua della sua qualità, del suo risparmio, dell’ utilizzo e del suo costo, rappresentano per noi un banco di prova specifico e qualificante, da codificare nella “Carta dei Servizi” che realizzeremo con le AATO Provinciali.
Quando accennavo alla “Convergenza di Interessi”, tra la montagna e la pianura, intendevo esplicitamente affidare alle popolazioni della pianura l'onere di riconoscere tale riduzione a favore della popolazione montana, senza pesare sulla fiscalità generale, ma convergere in una soluzione condivisa da tutta la popolazione con i Sindaci e le Amministrazioni di tutti i Comuni della Provincia.
Mi auguravo che il 28 luglio scorso, quando furono chiamati dalla Provincia tutti i Sindaci dei Comuni Lecchesi vi fosse stato almeno un Sindaco che sollevasse la questione, purtroppo ebbi modo di constatare che nessuna opzione in tale direzione è stata pubblicamente denunciata, a fronte di una soluzione che porterà nei prossimi tre anni, per alcuni Comuni a decuplicare il costo dell'acqua ai propri abitanti.
Sarà molto importante quello che riusciremo a fare qui a Lecco in quanto è la prima Provincia in Lombardia che operativamente parte con questa nuova regolamentazione e gestione dell’ ACQUA.
L'ENERGIA ELETTRICA
La montagna oltre ad essere l'erogatore naturale nel ciclo dell'acqua, è anche fornitrice del 20% dell'energia del nostro Paese, grazie agli invasi e alle dighe che producono energia idroelettrica, in percentuale inferiore, anche quella eolica per i pochi impianti presenti in Italia, oltre al potenziale di energia rinnovabile a quella solare e le biomasse.
Quanto di questo valore aggiunto ritorna alla montagna? Quasi nulla, i proventi in parte distribuiti ai dirigenti con le stock option ed alle banche negli investimenti speculativi che hanno subito pesanti contrazioni nell'attuale crisi finanziaria.
Ebbene, noi proponiamo che parte di queste risorse debbano ritornare alle popolazioni montane riducendo del 50% le tariffe dei consumi energetici, i costi di nuovi allacci e volture contrattuali, in particolare alle case sparse.
GAS METANO E RISCALDAMENTO
Proprio in queste ultime settimane nell'Alta Valsassina, quindi anche a Premana è arrivato il Gas Metano, in altri Comuni similari nelle Valli bergamasche sono esistenti da oltre 30 anni, non ho mai compreso le ragioni di questa disparità di trattamento malgrado le affinità sociali e politiche delle stesse popolazioni e la rilevante presenza di attività produttive e artigianali
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Dal 1999 è operante uno “sconto termico” rispetto al costo del gasolio e del GPL ad uso riscaldamento, allora di £ 200 al litro, equivalente a 0,12 Euro, una riduzione di circa il 15%, per tutti i Comuni, frazioni e case sparse classificate in Zona climatica F ed anche in Zona E non metanizzate.
Avevamo condiviso e sostenuto le finalità di quella misura adottata dalla Finanziaria, supportando molti Comuni a redarre ed approvare le delibere consiliari necessarie ad identificare le Frazioni e le case sparse interessate, riteniamo che sia ulteriormente sostenibile un aumento di tale “sconto termico” sino al 30% estendibile anche alle tariffe del Gas metano.
RIFORMARE IL SISTEMA FISCALE
Una leva significativa è rappresentata dalla fiscalità generale, noi riteniamo sia utile agire anche sulla equa differenziazione del prelievo fiscale sia dei lavoratori che risiedono nei Comuni ad Alta Specificità Montana e delle stesse aziende industriali e artigiane, alberghiere e di ricezione che operano con tutte le note difficoltà con le aggravanti legate alla logistica ed ai costosi trasporti in queste zone montane.
Questo è un tema ovviamente di politica economica nazionale che dovrebbe riscontrare un consenso ed una scelta condivisa che garantisca ai lavoratori dipendenti una riduzione media del 20% rispetto all'attuale prelievo delle buste paga.
LA TELEFONIA, LE COMUNICAZIONI E L'INFORMATIZZAZIONE
Il sistema delle telecomunicazioni, l'informatizzazione diffusa offrono nuove opportunità e possono in buona misura colmare, in parte rimuovere le difficoltà storiche esistenti che hanno penalizzato nel passato tutte le comunità più disagiate e diffuse in tutto il territorio nazionale.
E' compito primario di ogni Sindaco e Amministratore locale, studiare le forme più adatte a destinare i mezzi finanziari necessari per creare centri multimediali, connessioni e contatti, teleconferenze e quant'altro possa aggregare i giovani e le comunità per avvicinare e trasmettere esperienze positive delle varie e differenti tradizioni, culture di vita socializzanti.
La telefonia mobile molto diffusa in Italia, presenta in montagna difficoltà oggettive, l'assenza di segnale e di copertura da colmare con l'assistenza satellitare, la telefonia fissa, strumento insostituibile per la garanzia di contatti e collegamenti con la realtà urbana, anch'essa deve ridurre il costo delle tariffe d'uso ed i canoni per tutte le realtà ad elevata specificità montana, riducendola almeno del 50%.
SISTEMA VIABILISTICO E MOBILITA' DELLE PERSONE E MERCI
Le strade, le vie di comunicazione e di trasporto delle persone e delle merci, sono ormai quasi esclusivamente affidate al trasporto privato, è una costatazione amara ma reale
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La quantità delle persone che utilizzano i mezzi pubblici sono sempre in forte contrazione, tanto da ridurre ed in gran parte eliminare le tratte del trasporto pubblico esistente, modulato essenzialmente per favorire il trasporto degli studenti per la durata del periodo scolastico.
Oltre a loro in aggiunta vi è una popolazione anziana e femminile che per ragioni di sicurezza personale continuano a preferire il mezzo pubblico anche se, sempre più dilatato nella frequenza delle corse giornaliere.
Proponiamo pertanto la necessità per queste popolazioni residenti in montagna una significativa riduzione del costo dei carburanti, la benzina, il gasolio, il GPL di almeno il 30%, proprio per consentire loro una più conveniente opportunità nel mantenere una mobilità e dei contatti con le realtà urbane per i loro servizi e necessità quotidiane, a incominciare dall'approvvigionamento per alimentarsi e quant'altro occorra per una vita più civile ed evoluta.
PATRIMONIO ABITATIVO ED EDILIZIO ESISTENTE
I valori catastali attualmente in vigore che vengono attribuiti alle rispettive abitazioni di pari classe e categoria dei Comuni di pianura e di montagna devono essere radicalmente rivisti e riproporzionati.
Questo valore catastale, che non è il valore di mercato, il quale è più rispondente alla realtà da un punto di vista delle proporzioni, viene indicato nella dichiarazione dei redditi e concorre a definire il reddito familiare da sottoporre a tassazione fiscale, a nostro avviso, va radicalmente rivisto.
L'attuale comparazione a parità di condizioni e qualità abitative tra i Comuni di montagna e di pianura, mediamente è di 1 a 1,3, noi riteniamo che conformemente ai valori ed usi reali debbano differenziarsi di almeno da 1 a 2 a vantaggio della montagna.
Tutte le strutture edilizie adibite ad aziende, laboratori artigianali, attività produttive, di servizio, le aziende rurali agricole che offrono lavoro ed occupazione di mano d'opera, devono potere usufruire della totale esenzione, da prelievi fiscali nazionali e/o locali.
SISTEMA FORMATIVO E SCOLASTICO
Spesso le difficoltà dei contatti e dei collegamenti con i centri urbani e le scuole superiori rappresentano delle cause oggettive per l’abbandono del processo scolastico e formativo della persona.
Già l’Italia è fanalino di coda in Europa rispetto alle percentuali di studenti che concludono i loro studi sino al conseguimento della laura. Tra questi studenti, di sicuro chi vive in montagna sono una infinitesima parte.
Garantire il “diritto allo studio” è un obbligo che impone la necessità di accompagnare gli studenti sino alla maggiore età ed all’auspicabile inserimento nel mondo lavorativo, garantendo il pieno sostegno alle incombenze economiche sia per il costo dei trasporti che per l’acquisto dei libri di testo
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Per la formazione superiore ed universitaria è necessario valutare il merito degli studenti, le condizioni economiche del nucleo familiare di appartenenza e la oggettiva distanza per accedere alla scuola, un sostegno per loro, selezionato e finalizzato.
Non posso evitare in questo contesto di denunciare le misure restrittive ed i tagli apportati, proprio nel campo scolastico che penalizzano gli studenti, le risultanti di queste scelte concorreranno in misura maggiore a penalizzare i giovani residenti nelle comunità montane più disagiate.
La nostra denuncia si aggiunge al personale scolastico ed ancor prima alle famiglie i Sindaci che hanno respinto tali misure che palesemente contrastano i principi costituzionali, gli accordi di programma con la Regione ed i Provveditorati agli Studi Provinciali che salvaguardano, sulla carta, i valori di pari opportunità a tutti i cittadini per accedere ai vari livelli di istruzione.
SERVIZI SOCIO - ASSISTENZIALI
L’assistenza domiciliare affidata con apposite convenzioni a società Cooperative specializzate all’assistenza a persone non autosufficienti, richiedono provvidenze maggiori alle famiglie ed ai piccoli Comuni montani. Il costo delle prestazioni è di fatto triplicato in quanto le Società considerano i tempi di percorrenza dell’assistente con l’aggiunta del trasporto personale.
Un altro aspetto che intendiamo evidenziare è la necessità di un maggiore sostegno economico alle persone disabili ed alle loro famiglie, costretti a sottoporsi periodicamente ad esami diagnostici e visite specialistiche utilizzando mezzi di trasporto compatibili per la mobilità di persone portatrici di handicap.
Sia le famiglie ed i Comuni montani che dedicano attenzione, sensibilità e risorse, sono sottoposti a costi sempre più consistenti, considerando il prezioso apporto di personale volontario che si appresta alla guida dei vari mezzi autorizzati.
Le A.S.L. in questi ambiti socio-assistenziali svolgono un ruolo di Ente pagatore, depotenziando la loro funzione originaria, decentrando tali servizi a Società cooperative e Associazioni di volontariato indispensabili ad attenuare alle famiglie coinvolte, di subire il doppio dei disagi e dei costi.
Su questi temi che evidenziano il grado di civiltà e la dignità di un popolo, l’insieme della nostra società è chiamata a favorire la coesione sociale e respingere le politiche assistenzialistiche.
EMERGENZE E PROTEZIONE CIVILE
Un ruolo insostituibile e sempre più qualificato è offerto dal servizio di emergenza del 118, dal Soccorso Alpino e dai volontari della Protezione Civile, la loro preziosa professionalità e competenza ha contribuito ad attenuare i disagi ed i rischi legati alle situazioni di interventi di emergenza per le popolazioni montane logisticamente più distanti dall’Ospedale di Lecco
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Le 4 postazioni fisse delle ambulanze in Valsassina e Valvarrone e le auto mediche di Bellano e di Lecco concorrono a garantire un tempo di intervento apprezzabile nei confronti dei pazienti in emergenza sanitaria. In particolare, l’elisoccorso sia per le popolazioni montane residenti, ma anche per le migliaia di escursionisti che popolano le nostre montagne ad ogni fine settimana, rappresentano una sicurezza permanente che va sempre sostenuta e valorizzata.
Sono 7 le elisuperfici attrezzate per l’atterraggio di elicotteri del Pronto soccorso in Provincia, sulle nostre montagne il Soccorso Alpino, garantisce un prezioso servizio di qualità e di sicurezza, con tempi medi di intervento inferiori ad 1 ora, dalla chiamata al ricovero in Ospedale del paziente.
Vogliamo inoltre in questo contesto apprezzare l’operato della Protezione Civile con tutte le persone volontarie che garantiscono la sicurezza e la prevenzione con la loro capacità ed esperienza d’intervento in casi di emergenza e calamità naturali, sempre più frequenti in montagna anche a causa del progressivo abbandono dell’uomo.
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La funzione ed il ruolo delle Associazioni dei Consumatori è finalizzato alla tutela ed alla promozione dei diritti dei cittadini, la FEDERCONSUMATORI con questo convegno sceglie un campo di iniziativa preciso, sinora troppo trascurato nei fatti, generalmente considerato marginale rispetto alle aspettative politiche ed elettorali dai partiti politici.
Una motivazione in più per noi, a schierarsi a fianco dei cittadini che vivono in montagna che necessita l’apporto costruttivo di più soggetti Istituzionali, Imprenditoriali ed Associativi, perché le persone e le loro attività che vivono ed operano in situazioni di oggettivo disagio, vengano meglio tutelate.
Le nostre idee, le proposte che abbiamo indicato, sono finalizzate direttamente ai cittadini, concorreranno con l’apporto di tutte le persone sensibili alla tematica del vivere la montagna con dignità, a comporre ed elaborare una piattaforma che sosterremo in ogni sede Istituzionale, per conseguire dei risultati concreti e verificabili.
Il nostro operato da sempre si colloca in un contesto sociale ed economico a tutela dei più deboli e riteniamo fondamentale colmare il solco che da troppi anni distanzia le persone comuni dalle Istituzioni e il mondo politico, sempre più lontano dai bisogni e dalle necessità della popolazione che rivendica loro, una prospettiva futura migliore.
Concludo il mio intervento, manifestando la nostra disponibilità ad inaugurare proprio a Premana l’apertura di uno sportello della nostra Associazione con l’apporto e la convergenza dell’Amministrazione Comunale nel porre a disposizione un locale idoneo con una presenza settimanale di un nostro giovane collaboratore.
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