Crisi, lavoro, democrazia. Due giorni di convegno il 27 e il 28 novembre

Con il patrocinio della
Facoltà di Economia - Università degli Studi di Brescia

In collaborazione con :
Libreria Rinascita - Fondazione Clementina Calzari Trebeschi - Cgil Brescia - Vita non profit Magazine

Organizza il convegno

CRISI GLOBALE, LAVORO, DEMOCRAZIA

intervengono:

Jorge Beinstein
Mauro Bonaiuti
Aldo Bonomi
Saverio Gaboardi
François Houtart
Enrico Marelli
Michele Pellizzari
Leopoldo Tartaglia


coordinano i lavori:

Sergio Albertini
Riccardo Bonacina
Giovanni Valenti


Brescia 27 - 28 novembre 2009
programma

A distanza di un anno dallo scoppio della bolla speculativa negli Stati Uniti e dal conseguente fallimento di prestigiosi imperi finanziari, ancora non si ha la percezione di poter riprendere fi ducia nel futuro. Le bolle si stanno riproducendo, come le code delle lucertole. Si cammina nell’incertezza tra Sirene rassicuranti e Cassandre catastrofi che. A chi dare ascolto?
La crisi finanziaria costringe buona parte dei paesi a sviluppo avanzato a porsi il problema della salvaguardia della natura e degli ambienti di vita. La greeneconomy sta diventando la panacea di un nuovo risorgimento finanziario e industriale, ma sarà veramente in grado di risvegliare le coscienze collettive portandole a ragionare su una possibile economia umanizzata, disponibile a rivedere i propri canoni di crescita e di profi tto?
Il turbocapitalismo recente è effettivamente sconfi tto o, come l’araba fenice, rinasce continuamente dalle sue ceneri?
In tutto questo che posto prende il lavoro?
La dignità del lavoro, il rispetto delle speranze e dei diritti di milioni di lavoratori, possono trovare cittadinanza in un processo di superamento della o delle crisi attuali?
È fuori dubbio che i processi di indebolimento economico portano con sé derive di marginalizzazione e di rassegnazione mettendo sotto stress, se non in esplicito pericolo, l’assetto democratico dei nostri paesi. Lo stesso fenomeno di una migrazione umana epocale sta assestando scossoni non indifferenti ai codici di appartenenza, scatenando sentimenti xenofobi e razzisti da parte delle comunità locali, sempre più bisognose di relazioni comunitarie, ma sempre più appagate da risposte populiste.
L’economia può rivestire un valore etico improntato alla coesione sociale, al rispetto della dignità di ogni uomo e di ogni donna, alla responsabilità nei confronti dei più deboli, alla tutela del futuro dell’ambiente?
Queste due giornate servono soprattutto a sollecitare interrogativi più che risposte.
La Fondazione Guido Piccini, la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Brescia e tutti i partner organizzatori intendono sostenere e sviluppare una rifl essione, che, al di là dei diversi punti di vista, possa far nascere un nuovo modo di sentire e vivere il “fatto” economico, come un evento importante sia per il benessere individuale che di tutta la comunità.

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