ASSOCIAZIONE CULTURALE SECONDO MAGGIO
XVI Stagione 2009-2010
(RICHIAMI)

Sabato 31 ottobre 2009 ore 17,30
Auditorium Società Umanitaria
Via San Barnaba 48 Milano

INTRECCI


Programma

F.Hoch (1969)  per quattro strumenti e percussioni

Prima esecuzione italiana

L.Niggli
Polisation I, II, III
Prima esecuzione italiana


Conduce Maurizio Franco


In linea con la filosofia dell’Atelier, che da anni promuove l’incontro tra le musiche d’arte di oggi, il concerto del gruppo Big Zoom di Lucas Niggli si pone come un ideale dialogo tra la musica euro colta attuale e il mondo dell’improvvisazione europea di derivazione jazzistica. Viene presentato per la prima volta un brano scritto nel 1969 del compositore elvetico Francesco Hoch, ispirato da un concerto del pianista Cecil Taylor al Teatro lirico di Milano, nel 1968.

Il brano venne scritto con notazione in campo aperto, cioè con altezze e durate relative per ognuno degli strumenti, per favorire la creazione estemporanea dei musicisti, che avrebbero dovuto essere tutti provenienti dal campo del jazz più radicale del periodo. Il brano è rimasto però ineseguito per 40 anni e oggi viene proposto per la prima volta insieme a una composizione dello stesso Niggli, a sua volta ispirata dal mondo europeo.

Quella milanese è la seconda esecuzione, perché il giorno precedente al concerto dell’Atelier il brano verrà proposto a Lugano, nella stagione concertistica della radio della Svizzera Italiana.

Il gruppo internazionale che lo eseguirà è di altissimo livello, a cominciare dal suo leader: Lucas Niggli, svizzero nato in Camerun, molto vicino al batterista e percussionista Pierre Favre, che nel 1999 ha formato il suo gruppo, ZOOM, cioè un trio con altri due protagonisti di questo appuntamento: Nils Wogram, 37enne formidabile trombonista e compositore tedesco, e il suo connazionale Philipp Schaufelberger, di due anni più anziano, altro strumentista dalle sonorità e dal fraseggio inusuali. Il gruppo è diventato BIG ZOOM aprendosi al suono del flauto e all’elettronica di Anne La Berge, musicista californiana attiva nel campo del camerismo contemporaneo, e al contrabbasso di Barry Guy. Quest’ultimo, leader della celeberrima London Jazz Composers Orchestra, è una delle colonne del jazz inglese e una figura centrale della free music europea. Un gruppo sensazionale, per un autentico evento, che segna anche il ritorno della musica di Hoch all’Atelier, dove alcuni anni orsono presentò, in prima assoluta, la sua opera Der Ring. Allievo di Franco Donatoni e Angelo Paccagnini, ha frequentato a Darmstadt i corsi di Stockhausen e Ligeti e dalla fine degli anni ’60 si è imposto come uno dei più originali compositori svizzeri contemporanei, affiancando l’attività compositiva a quella di docente.

Maurizio Franco

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