CGIL CISL UIL MONZA E BRIANZA

SABATO 25 GIUGNO 2009
DALLE ORE 17.30

Largo Mazzini - Monza

DIALOGO CON I CITTADINI SULL’IMPORTANZA DELL’INTEGRAZIONE

L’approvazione definitiva del “pacchetto sicurezza” introduce nel nostro Paese regole gravi che discriminano, colpiscono i fondamentali e universali diritti umani ed internazionali, non affrontano i veri fattori che creano lavoro nero ed irregolare e che gestiscono la tratta degli immigrati irregolari.
Non possiamo restare in silenzio di fronte ad un simile stravolgimento del senso del diritto, della giustizia e del rapporto tra regole e diritti umani nel nostro Paese, né di fronte ad una legge speciale che nega i principi della Costituzione. Non vogliamo rassegnarci all’idea sbagliata che l’immigrazione possa essere gestita solo sul piano della pubblica sicurezza o all’equazione clandestino = delinquente. Così come siamo coscienti che consentire la regolarizzazione alle sole badanti e colf può produrre una oggettiva discriminazione rispetto ad altri lavoratori nelle stesse condizioni.


- No all’introduzione del reato di clandestinità
• SI AD UNA IMMIGRAZIONE SICURA E REGOLAMENTATA NEL RISPETTO DI DIRITTI UMANI
- No a regole che impediscono ai clandestini l’accesso ai servizi di pubblica utilità (scuola, sanità, trasporti, ecc.)
- No alle “ronde fai da te”
• SI A RISORSE ADEGUATE ALLE FORZE DELL’ORDINE
- No al rendere dei fuorilegge badanti e famiglie e chi può avere un lavoro regolare
• SI AL MANTENIMENTO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO PER I LAVORATORI STRANIERI REGOLARI CHE NELLA CRISI CERCANO UN NUOVO POSTO DI LAVORO
- No ai respingimenti senza controlli che negano il diritto d’asilo
• SI ALLA LOTTA CONTRO CHI ORGANIZZA IL “TRAFFICO DELLE BRACCIA”
- No alla discriminazione


CGIL CISL UIL, ACLI, ARCI, CARITAS, COORDINAMENTO DESIO CITTÀ APERTA, ACCM GIUSSANO, UNITED GHANIANS ASSOCIATION OF MONZA, LE ASSOCIAZIONI SENEGALESI DI MONZA E DI SEREGNO, MINHAJ UL QURAN, BENGALESI DI MONZA, RAPPRESENTANTI DELLE COMUNITÀ DI ECUADOR, DELLA SIERRA LEONE, DEL TOGO, DELLO SRI LANKA
NESSUNO PUÒ SENTIRSI SICURO IN UN PAESE DOVE LA DIGNITÀ DELLA PERSONA NON È UN DIRITTO DI TUTTI !

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