Indagine istat. gli stranieri residenti nel nostro paese sono più sani di noi.

fonte: Da “Asi” n. 51-52, del 19 dicembre 2008


La popolazione straniera residente in Italia ha bisogni di salute abbastanza simili ai nostri, ma mediamente si trova in condizioni di salute migliore e questo per due motivi: i migranti giungono in Italia in cerca di lavoro con un buon capitale di salute e coloro che non godono più di buona salute tornano nel Paese d’origine. Lo afferma una ricerca Istat nell’ambito dell’indagine sulle “Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari” relativa al 2005. Da notare però che la popolazione indagata è quella residente, che rispetto alla popolazione non regolarizzata vive in condizioni di salute meno precarie. Rispetto ai cittadini italiani la graduatoria delle patologie prevalenti è pressoché simile. Rispetto ai comportamenti di prevenzione, che risentono della forte eterogeneità di provenienza, le donne straniere fanno più controlli dei loro coetanei maschi, ma i livelli complessivi sono più bassi di quelli della popolazione italiana. Le donne straniere fanno meno ricorso agli screening dei tumori femminili, anche fra di loro il ricorso al pap test è meno diffuso fra quelle di status sociale più basso, sia per carenza di informazione, sia per fattori culturali. La popolazione straniera ricorre in minor misura a prestazioni specialistiche (visite e accertamenti diagnostici), ed in particolare alle prestazioni a pagamento, mentre il ricorso al ricovero avviene nella stessa misura dei cittadini italiani; più diffuso è invece il ricorso al pronto soccorso, in particolare per incidenti ed infortuni sul lavoro. Nel percorso della maternità le straniere sembrano usufruire di un’adeguata assistenza, con un maggior ricorso alle strutture pubbliche ed ai consultori familiari ed una minore medicalizzazione della gravidanza e del parto (il parto cesareo avviene nel 24,9% dei casi, contro una media generale del 35,9%).

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