Intervista ad Elena Lattuada pubblicata su Askanews

Crisi/ Lattuada (Cgil): troppi problemi irrisolti, sarà autunno caldo Il segretario lombardo: "manca confronto con parti sociali" 

Milano, 9 set. (TMNews) - Si prospetta un autunno caldo per il governo guidato da Matteo Renzi. Parola di Elena Lattuada, segretario regionale della Cgil in Lombardia, che in un'intervista ad Askanews spiega perché il mondo del lavoro è sul piede di guerra: "I problemi che abbiamo posto al governo sono drammaticamente irrisolti e la crisi non demorde. Basta guardare i dati sulla cassa integrazione per capire che la situazione è ancora molto difficile".

Al primo posto del cahiers de doléances della Cgil c'è soprattutto la riforma della Pubblica Amministrazione messa a punto dal ministro Marianna Madia. Il sindacato guidato da Susanna Camusso è pronto ad alzare le barricate contro la proroga del congelamento del contratto degli statali. E' soprattutto per questo che per i primi giorni di ottobre la Cgil promuoverà una protesta di carattere nazionale. "L'obiettivo - chiarisce a questo proposito Elena Lattuada - è creare un fronte comune su questi temi e chiedere al governo una politica economica diversa, capace di mettere al centro gli investimenti". Ma nel mirino della Cgil c'è soprattutto l'atteggiamento del premier Renzi:
"Questa mancanza di confronto con le parti sociali, mondo delle imprese e lavoratori, lascia molto a desiderare. Se in questi anni molte crisi aziendali si sono risolte positivamente, è perché i sindacati hanno fatto bene la loro parte".
Dalla sindacalista anche un focus sullo stato di salute dell'economia lombarda: "L'accordo raggiunto tra sindacati e Regione Lombardia sugli ammortizzatori sociali è senza dubbio positivo, ma gli ammortizzatori sociali non creano lavoro. Ci aspettiamo che l'Expo diventi un volano per l'economia regionale, ma il tessuto lombardo da solo non può risolvere la crisi nazionale".
Tra i settori più in difficoltà, secondo la Lattuada spicca quello meccanico, ancora "in profonda crisi" dove ancora oggi "tante piccole e medie imprese chiudono. Una moria di pmi che si trascina da tanto tempo e che passa inosservata soltanto perché le pmi sono quelle più silenti".

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