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La Lombardia torni motore dello sviluppo

Elena Lattuada, neo-segretaria Cgil Lombardia: “La crisi nella nostra regione non è passata. Accanto alle crisi storiche se ne aggiungono ogni giorno di nuove, che non riguardano le grandi imprese ma il tessuto delle piccole. Puntiamo sul lavoro”

“L'accoglienza è stata sicuramente calorosa, ma ora si comincia a lavorare. O meglio, si ricomincia a lavorare in Lombardia, trattandosi sostanzialmente di un rientro. Anche se con un incarico più prestigioso e più complicato sul piano personale. E' necessaria una continuità del lavoro che il vecchio gruppo dirigente ha fatto, a partire dal suo segretario generale, anche se abbiamo di fronte a noi delle sfide importanti. Sono le sfide dell'agenda nazionale della Cgil, ma anche le sfide sul territorio lombardo, e che riguardano il rapporto con una regione da sempre governata dal centrodestra. Sfide che attengono al rapporto con le controparti sicuramente da rafforzare, sfide che attengono anche a un rinnovamento della struttura della Cgil e della sua capacità di stare sui territori e nel rapporto con le persone.” Con queste parole si è presentata ai microfoni di “Italia Parla”, su RadioArticolo1, Elena Lattuada, neo segretaria generale della Cgil Lombardia.

Lattuada è stata eletta il 25 giugno scorso dal comitato direttivo con il 77,9% dei consensi. Prende il posto di Nino Baseotto che è approdato a Roma con l'incarico di nuovo segretario organizzativo nazionale. In Lombardia è stata eletta anche la nuova segreteria, passata da 5 a 7 componenti, con 4 donne e una diminuzione dell'età media. Le parole d'ordine del mandato sono "rinnovamento profondo in continuità con il valore dell'esperienza".

“La crisi in Lombardia – ha continuato Lattuada -, nonostante le previsioni che anche in questi giorni balzano alla cronaca nazionale, non è assolutamente passata. Accanto alle crisi storiche se ne aggiungono ogni giorno di nuove, magari anche sconosciute, perché non riguardano le grandi imprese ma il tessuto delle piccole imprese. In queste ore si sta cercando, con la regione, di individuare risorse aggiuntive per la cassa integrazione in deroga. Ci sono grandi difficoltà, al punto che non è detto che non si debba procedere all'ennesima iniziativa di mobilitazione nelle prossime ore”.

“Ovviamente – afferma la sindacalista - la crisi non pervade l'intero territorio di una regione considerata da molti motore dello sviluppo, non pervade tutti i settori. Però colpisce ancora pesantemente. Quindi la creazione di posti di lavoro e di possibilità di opportunità per giovani e meno giovani resta l'emergenza.E' evidente che l'Expo può rappresentare un volano per ricostruire e riconnettere un tessuto produttivo. Questo è un impegno riconfermato in un recente avviso comune sottoscritto tra le parti. Ma sono ancora troppo timidi i segnali. Quindi questa è una delle priorità che dovremo affrontare nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, per rinnovare il nostro impegno”.

E poi ci sono i giovani, coloro che Cgil non ha ancora intercettato e quelli che invece sono dentro il sindacato. “Su questo tema – conclude la neo-segretaria - il tema vero è come reinsediamo e come insediamo l'iniziativa della Cgil nei territori, perché i giovani non per forza stanno nei luoghi tradizionali dove il sindacato è insediato. Spesso sono nel lavoro disperso, nel lavoro individuale, quindi incrociarli significa costruire luoghi e momenti. Significa avere dei servizi che siano in grado di rispondere ai loro bisogni e che trasformino la richiesta individuale anche in una vertenzialità collettiva. Quindi bisogna ripensare anche la struttura organizzativa della Cgil e bisognerà ragionare nei territori e a livello nazionale su come farlo”.

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