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La Cgil lombarda festeggia a Varese, "Terra complicata per il lavoro" 

Ricerca di evasione con spettacoli e cultura ma anche momento di profonda riflessione sulla condizione lavorativa che in provincia è sempre più difficile. Appuntamento al 20, 21 e 22 giugno con Susanna Camusso

Una festa è un’occasione per ricaricare le energie e trovare un momento di evasione ma se la festa in questione è quella della Cgil e il momento del lavoro è quello attuale, al divertimento si deve per forza accompagnare un momento di riflessione. È quello che accadrà venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 giugno presso l’area feste della Schiranna di Varese, via Vigevano 26, quando si svolgerà la festa regionale di tutta la Cgil lombarda. Un appuntamento importante che vedrà la presenza di ospiti importanti, sia di giorni per gli incontri che di sera per i concerti, su tutti il segretario generale del sindacato Susanna Camusso.
Orgoglioso di ospitare l’evento è il segretari provinciale Umberto Colombo che, però, conosce anche il motivo del perché la festa regionale quest’anno fa tappa a Varese: «la nostra provincia è stata scelta perché, purtroppo, rappresenta un nodo molto complicato sotto il punto di vista del lavoro - ha spiegato il segretario aggiungendo che - il sindacato vuole porre al centro dell’attenzione il Varesotto perché è qui che si sta vivendo una riconversione motlo dolorasa per i lavoratori, qui abbiamo assistito a una grossa emorragia di posti di lavoro, di centri industriali e qui un giovane su tre è disoccupato. Da qui crediamo che sia giusto ricominciare a riflettere su come rilanciare una politica di sostegno all’industria e fare il punto dell’emergenza».
A tinteggiare il quadro preoccupante della situazione ci ha pensato il segretario regionale Nino Baseotto partendo subito dal nervo più scoperto in questo momento: Malpensa. «la complicata vicenda di sea Handling e il venir meno dell'ipotesi di accordo bocciato dai lavoratori lascia all'azienda azioni unilaterali già in corso che renderanno più deboli i lavoratori - spiega Baseotto -. La nostra riflessione deve ora guardare a che cos'è oggi il lavoro in un grande aeroporto e quali sono gli strumenti con i quali un sindaco può dialogare e discutere con i lavoratori. Se i lavoratori hanno giudicato negativamente il lavoro del sindacato il sindacato deve interrogarsi. Sappiamo che in questa partita si sono mossi personaggi e figure che hanno mandato alla deriva una vicenda già difficile e complicata. Ora bisogna capire dove stiamo andando». Il segretario, però, alza lo sguardo anche al di sopra dell’aeroporto: «se guardiamo alla Lombardia il nostro sindacato ritiene opportuno un intervento radicale per cambiare la situazione - spiega Baseotto -, l'attuale gestire degli appalti è un sistema che non garantisce la trasparenza e la correttezza anche tra i rapporti di lavoro che vi si instaurano. Il tema della corruzione, come abbiamo visto, è di straordinaria drammaticità. È importante aver individuato la "cupola" ma si deve avere coscienza del fatto che in lombardia si è radicato un sistema di lavoro marcio che fa della corruzione la propria forza. Si annida in pezzi delle istituzioni e non trova neanche la forza di chiudere le porte anche alle mafie. La lombardia è la 5 regione dal punto di Vista della presenza del fenomeno mafioso». Una preoccupazione che guarda anche ad Expo: «abbiamo perso mesi in litigi tra Formigoni e la Moratti, la regione e il Governo, il comune, l’amministratore delegato ecc. Ora la fretta ha favorito le dinamiche peggiori per garantire correttezza e trasparenza». 

Varese 18 giugno 2014
 

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