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(AGIELLE) - Milano: Riforma Servizio Sociosanitario, Cgil Cisl Uil, firmato accordo con la Regione AGIELLE) - Milano: Riforma Sociosanitaria, Petteni (Cisl), sanità più accessibile e meno onerosa (AGIELLE) - Milano - “E' un accordo storico, frutto di un intenso lavoro per arrivare a una condivisione delle linee, degli obiettivi e dell'utilizzo delle risorse che serviranno a tracciare il sistema sociosanitario lombardo del futuro. Un sistema che realizzi una sanità più vicina alla vita dei cittadini, più accessibile e meno onerosa per i bilanci delle famiglie”. Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, commenta l'accordo sulla riforma del sistema sociosanitario firmato oggi da Cgil, Cisl, e Uil Lombardia con la Regione. “Con quest'intesa, che indirizzerà la definizione del progetto di legge regionale di riforma – sottolinea Petteni – il sindacato confederale in Lombardia si dimostra capace di scelte unitarie e riconferma una volta di più il suo ruolo di primario protagonista nel confronto sull'insieme delle politiche che influenzano direttamente le co ndizioni di vita di milioni di lavoratori e pensionati lombardi. Non dimentichiamo che il sistema e i servizi sociosanitari rappresentano circa l'80% delle competenze e delle risorse dell'istituzione regionale. E' decisivo, dunque, che la scelta di riforma sia condivisa col sindacato, che oltre a tutelare i bisogni delle famiglie, dei lavoratori e dei pensionati, rappresenta decine di migliaia di operatori del sistema”. Quanto ai contenuti dell'intesa, si è concordato, tra l'altro, di dare il via ad un deciso potenziamento della medicina sul territorio, attraverso la costituzione di presidi territoriali dove i cittadini potranno trovare servizi sanitari e sociosanitari più accessibili anche in termini di orari e giorni di apertura. L'accordo, inoltre, stabilisce che i servizi sociosanitari a prevalente carattere sanitario saranno interamente a carico del Fondo sanitario regionale e che si riducano le rette delle Rsa (case di riposo) g razie al l'aumento della quota sanitaria riconosciuta dalla Regione. Il documento condiviso da Cgil, Cisl, Uil e Regione prevede poi la diffusa realizzazione in tutti i distretti sanitari lombardi di posti letto per malati post-acuti e sub-acuti, per consentire a chi viene dimesso dall'ospedale di trascorrere un periodo di convalescenza prima di fare ritorno al proprio domicilio,
senza alcun onere economico né per lui né per la sua famiglia. Quanto al tema delle “risorse umane”, l'accordo afferma la piena valorizzazione di chi lavora in sanità, destinando investimenti alla contrattazione aziendale e regionale e alla stabilizzazione dei contratti. “Occorre riportare al più presto gli stipendi di chi lavora in sanità almeno al livello del 2013, tanto più a fronte di un governo che rinnova "sine die" il blocco dei contratti – sottolinea Petteni – e avviare un processo di stabilizzazione del precariato, sia tra i medici specialistici che nel personale sanitario”. La Cisl lombarda sottolinea infine l'importanza di aver avviato un percorso condiviso per la costruzione di un Fondo mutualistico regionale, finalizzato a sostenere le famiglie nel sopportare gli oneri della parte sociale delle prestazioni sociosanitarie. - (agiellenews.it) (AGIELLE) - Lombardia: Riforma Sociosanitaria, Maroni, l'interesse principale è soddisfare i cittadini (AGIELLE) - Milano - "E' un documento molto importante, sia dal punto di vista del metodo sia per i contenuti, che tocca tutti i temi più rilevanti, per rendere il sistema più efficiente e più equo e che rappresenta un fondamentale punto di riferimento". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha definito così l'Avviso Comune sulla riforma del sistema socio-sanitario sottoscritto oggi, insieme al vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani e all'assessore alla Famiglia, Maria Cristina Cantù, con Cgil, Cisl e Uil, rappresentati rispettivamente da Elena Lattuada, Gigi Petteni e Danilo Margaritella. "Nella riforma che ci accingiamo a fare - ha chiarito Maroni - ci sono tanti interessi in ballo, ma noi mettiamo davanti a tutto l'interesse dei cittadini. L'accordo di oggi è importante, perché fissa dei principi per noi vincolanti, che saranno ri flessi n ella proposta di legge complessiva di riforma, che definiremo nelle prossime settimane". Il presidente ha sottolineato come si tratti di un "accordo sostanziale e impegnativo". "La legge che scriveremo - ha spiegato - non potrà contraddire i punti di questo documento. L'impegno che prendo oggi è che,
qualunque sarà l'esito della nostra elaborazione, non ci potrà essere contraddizione con questo documento. Abbiamo voluto fortemente che fosse il primo, perché deve ispirare l'azione di eventuali altri accodi. Sono convinto che la rappresentanza sociale riguarda gli interessi che noi vogliamo tutelare cioè quelli dei cittadini lombardi e dei lavoratori. L'interesse principale è quello della soddisfazione dei cittadini, cioè la possibilità di curarsi al meglio, sia in ospedale sia quando c'è bisogno semplicemente di assistenza. L'obiettivo della riforma non& nbsp;&eg rave; quello di punire qualcuno, ma solo di migliorare il sistema". Il presidente ha anche fissato l'obiettivo di concludere il confronto a metà ottobre, per definire poi la proposta di legge, da portare prima in Giunta e poi in Consiglio regionale. "L'idea del 'Libro Bianco' - ha sottolineato il vicepresidente Mantovani - sta dando i suoi frutti, perché si è offerta una prospettiva di sviluppo sulla sanità in Lombardia. Sono arrivati oltre 500 contributi. Condividere questo documento con i sindacati è in questo senso un passo di grande rilevanza, perché affronta un tema che è tra i maggiori di cui si occupa la Regione". Dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla stesura dell'accordo, Mantovani ha invitato a "guardare avanti. L'articolato della legge ci impegnerà maggiormente". Il vice presidente ha ricordato come in Italia la sfida dei p rossimi anni sarà quella della cronicità e dell'invecchiamento della popolazione: "Sarà fondamentale offrire nuovi modelli in grado di rispondere con efficacia ai nuovi bisogni di salute della popolazione, integrando le cure ospedaliere con quelle territoriali". L'assessore Cantù, dal canto suo, ha sottolineato come, "se altri tipi di accordi hanno creato disastri, questa intesa dimostra invece la differenza rispetto a una logica di concertazione, che ha fatto sì che il conto lo pagassero le generazioni future. Nella migliore della ipotesi infatti nel futuro le risorse saranno simili a oggi, ma con bisogni crescenti, dovuti all'invecchiamento della popolazione. C'è la necessità che tutti cerchiamo di fare sintesi e cerchiamo di fare un passo avanti nel riconoscimenti dei diritti di salute e di fragilità". - (agiellenews.it)
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