Rassegna Sindacale n. 39/2014 www.rassegna.it
Contrattazione integrativa
Parla Balzarini
Costruire la base di una futura ripresa
di Chiara Cristilli
Per Massimo Balzarini, segretario regionale della Cgil Lombardia, l’esistenza di relazioni sindacali consolidate all’interno di un’azienda è un buon punto di partenza, talvolta determinante, per il raggiungimento di contratti acquisitivi.
“Da ciò si potrebbe costruire la base di una futura ripresa. Certo, occorrerebbe poter discutere preventivamente di un piano industriale, di organizzazione delle attività, di turni. In tal senso, i lavoratori e i sindacati sarebbero in grado di offrire il loro contributo attivo, derivante dall’effettiva conoscenza della realtà produttiva e dei suoi margini di miglioramento. La contrattazione territoriale e quella di categoria subiscono fasi alterne. Oggi, in tempi di crisi, si registrano per lo più accordi “difensivi”, di cassa integrazione o di solidarietà, nei quali è il sindacato a spingere per ottenere un piano industriale di cui discutere. Aumentano le difficoltà per conseguire contratti acquisitivi. Quando accade, il contesto è quello di realtà meno coinvolte dalla recessione economica, e con consolidate relazioni industriali, come sottolineavo.
Rassegna Come valorizzare i buoni esempi di contrattazione, in un’ottica di ripresa produttiva?
Balzarini Rilanciando le idee. Occorre progettualità, ma anche un supporto istituzionale. Per stimolare la ripresa servono formazione mirata, raccordo tra impresa, scuola e università, stabilizzazione del lavoro, semplificazione burocratica. In sintesi, occorre che vi sia una volontà politica ben recisa. Prendiamo la questione dei giovani laureati costretti a trasferirsi all’estero, di drammatica evidenza. L’Italia investe per far studiare le persone, e in genere si tratta di formazione di alta qualità, per poi cedere ad altri ricchezza. Possiamo anche ammettere che un giovane laureato viva un momento di precarietà iniziale, ma se questa fase si trasforma da transitoria a perenne non va bene. Non è solo una questione di stipendio, ma di una crescita professionale che il nostro Paese non offre. Il sindacato ne avrebbe, di idee da proporre. Bisognerebbe ascoltarle. Siamo i rappresentanti dei lavoratori, teste pensanti.
Rassegna Un buon welfare aziendale incide sul benessere collettivo, al di fuori dei luoghi di lavoro?
Balzarini Questo è il tema della contrattazione territoriale, in capo, generalmente, alle Camere del Lavoro. Si tratta di un ambito essenziale, su cui costruire accordi con le amministrazioni locali. Da ciò può derivare la possibilità di garantire livelli minimi di assistenza agli anziani, trasporti efficienti, presenza adeguata di asili nido. Quelli aziendali sono abbastanza diffusi. Meno presente è invece la garanzia di una conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro, il cui ottenimento è spesso lasciato alla sensibilità delle imprese. Vale a dire, nonostante i nostri costanti solleciti. Non sempre si riesce ad estendere questo genere di contrattazione. Sarebbe invece essenziale, soprattutto in un periodo di crisi come quello che viviamo.
Rassegna Tra le caratteristiche della Cgil lombarda c’è la spiccata attitudine a guardare oltre i confini nazionali. Che prospettive contiene una simile caratteristica?
Balzarini Innanzitutto, la capacità di inserirsi in uno scenario internazionale è una questione di vitale importanza per il sindacato in generale. Il confronto con modelli sindacali ma anche di mercato diversi da quello italiano, non può che stimolare la nostra attività di tutela e rappresentanza. Secondo il nostro auspicio, l’Europa dovrebbe diventare un luogo di globalizzazione dei diritti, e di difesa degli interessi dei cittadini. E non al ribasso. La Lombardia, in particolare, ha un export molto elevato, sia in termini di merci che di tecnologia, dunque il rapporto con l’Europa è davvero importante. La prospettiva è di fare sempre meglio. Le interlocuzioni tra le diverse regioni europee sui temi della crescita e della tecnologia, ad esempio, vanno sviluppati in modo da andare oltre la discussione sui fondi europei e sul loro utilizzo. •