Rappresentanza: Baseotto (Cgil Lombardia), subito direttivo per approvare accordo 

 di www.rassegna.it 

13 gennaio 2014

"L'accordo attuativo dell'intesa interconfederale dello scorso 31 maggio in tema di democrazia e rappresentanza nei luoghi di lavoro è un risultato importante e positivo. Con esso infatti diventano esigibili le nuove regole in materia di determinazione della rappresentatività di ogni singola organizzazione sindacale e di validazione democratica dei contratti nazionali e degli accordi aziendali, con la riconferma del principio fondamentale del voto certificato da parte delle lavoratrici e dei lavoratori". Così dichiara Nino Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia. 

"L'intesa raggiunta nella giornata di venerdì, inoltre, è rispettosa dell'autonomia di ogni singola categoria, demandando ai contratti nazionali la pattuizioni delle clausole di raffreddamento e di sanzione del non rispetto delle intese sottoscritte e, allo stesso tempo, definisce gli ambiti delle ovvie prerogative in capo alle Confederazioni. Contrariamente a quanto preteso e applicato da Fiat, con il dissenso e la contrarietà di Cgil e Fiom, il vincolo del rispetto dei contratti e delle intese riguarda le associazioni dei datori di lavoro, le organizzazioni sindacali e le rappresentanze aziendali e non i singoli lavoratori".

"Inoltre, in materia di elezione delle Rappresentanze sindacali unitarie, si sancisce il solo criterio della proporzionalità, superando - finalmente - la quota dell'1/3 di delegati nominati dalle organizzazioni sindacali. Ora si tratta di attuare le intese così definite: per questo condivido la richiesta avanzata dal Segretario generale della Fiom per una convocazione in tempi rapidi del direttivo nazionale della Cgil, perché penso che non possano sussistere dubbi sulla larga condivisione da parte nostra dell'intesa raggiunta. Per questo trovo inopportuna la decisione di sospendere le assemblee congressuali già programmate nelle aziende meccaniche, che rischia di ingenerare confusione e dubbi. Il risultato conseguito da Cgil Cisl e Uil con Confindustria ha un valore enorme e sarebbe puro autolesionismo disconoscerlo o cercare di sminuirne la portata".

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