Cgil lombardia su anagrafe sanitaria: se sei straniero e perdi il permesso di soggiorno ti cancello, se sei lombardo e muori, no.



COMUNICATO STAMPA


CGIL LOMBARDIA SU ANAGRAFE SANITARIA: SE SEI STRANIERO E PERDI IL PERMESSO DI SOGGIORNO TI CANCELLO, SE SEI LOMBARDO E MUORI, NO.





Che l’assessore Cè proponesse un provvedimento a favore dei cittadini migranti ci sembrava strano, anche se il titolo apparso su "Lombardia Notizie" lasciava ben sperare:”SANITA’, ACCORDO PER L’ASSISTENZA AGLI IMMIGRATI”.

Ma l’auspicio positivo si è dimostrato subito privo di fondamento. In realtà si tratta di un accordo che consentirà l’immediata cancellazione dall’assistenza medica di base dei cittadini immigrati che non riusciranno a rinnovare il permesso di soggiorno.

Una scelta certamente rigorosa e rispettosa della legge, ma che ancora una volta misura i bisogni e i diritti di un uomo o di una donna migranti sulla base del possesso di un titolo regolare di soggiorno e non sul reale bisogno di salute di un essere umano.

Peccato, avevamo sperato in una estensione del diritto alla medicina di base ai nuovi cittadini, a prescindere se regolari o irregolari, a tutela della loro salute e di quella di tutta la collettività.

Dopo aver tolto in commissione bilancio 300.000 euro dal fondo per le politiche per l’immigrazione, ora, con il nuovo accordo tra Regione Lombardia e Provincia di Milano, si fa appello all’efficientismo per cancellare i migranti dal diritto al medico di base, rispettando rigorosamente, speriamo ancora per poco, la legge dell’amico Bossi.

Loro saranno cancellati immediatamente dall’anagrafe sanitaria lombarda, peccato che analoga tempestività non si sia riscontrata per le decina di migliaia di cittadini lombardi deceduti che per anni sono sopravvissuti nel sistema sanitario e per i quali molti milioni di euro, che non si sa che fine abbiano fatto, dovranno essere risarciti allo Stato.

Non avevamo visto male quando mesi fa avevamo chiesto e ottenuto che la manifestazione del 16 dicembre “giornata mondiale dei diritti dei migranti” si facesse a Milano.

Giustamente, perché a Milano e in Lombardia con le istituzioni abbiamo un contenzioso aperto per la difesa dei diritti dei migranti e delle loro famiglie.







Sesto San Giovanni 15 dicembre 2006









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