Casa e richiedenti asilo un ennesimo nulla di fatto. cronaca di una riunione burrascosa e surreale


COMUNICATO STAMPA



CASA E RICHIEDENTI ASILO UN ENNESIMO NULLA DI FATTO. CRONACA DI UNA RIUNIONE BURRASCOSA E SURREALE



Ieri si è finalmente svolto il secondo incontro in Regione sui temi della casa per i richiedenti asilo.



Il precedente incontro (del 20 ottobre)! Convocato sulla base di un'idea apparentemente di buon senso: le case espropriate dalla Regione perchè troppo vicine all'hub di Malpensa usiamole per i richiedenti asilo che sbarcano, con i voli intercontinentali, all'aereoporto, combinando uso delle risorse e risposta umanitaria.

Si era concluso in modo ambiguo perchè, da veloci e informali verifiche avevamo già scoperto che in realtà quelle strutture erano tutt'altro che nella piena disponibilità della Regione e comunque erano oggetto di conflitti sul territorio.



In effetti si tratta di villette e casette con giardino espropriate (il linguaggio dei provvedimenti è più elegante: si parla di delocalizzazione...) perchè troppo vicine all'hub e quindi con un'esposizione a decibel così alti da impedirne l'uso residenziale.

Per questo avevamo chiuso l'incontro con una richiesta precisa: approfondire i termini della proposta della Regione, a partire dalla disponibilità effettiva di quegli immobili, evitandone l'uso propagandistico e tornare poi a confrontarci. Inoltre ponevamo il problema dei richiedenti asilo di tutta la Regione, non solo di quelli che si fermavano a Varese, chiedendo una politica regionale adeguata. (non era ancora scoppiato il caso di via Lecco a Milano, che ha contribuito a far rinviare di tre mesi il secondo incontro...)



Partiamo dai richiedenti asilo. Secondo la Convenzione di Ginevra noi dovremmo accoglierli; in realtà quando si dichiarano esuli parte, già dall'accoglienza in aereoporto, una complessa procedura che gli garantisce solo 14 euro al giorno per 45 giorni. A Varese CIR, Caritas, Questura e Prefettura, d'accordo con noi, assicurano la prima accoglienza che si conclude, dopo i controlli di Polizia, con l'attestazione dello status di richiedente di Asilo (in media circa un mese). A queste persone viene garantita l'accoglienza in strutture gestite in convenzione con Prefetture e Questure (272 posti in alcuni comuni in Lombardia di cui 7 tra Varese e dintorni) nell'ambito del bando nazionale (di 2400 posti letto).

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