La cgil lombardia sul caso buzzi: tutto in regola, ora puo� partire la sperimentazione, ma formigoni fa orecchie da mercante.


COMUNICATO STAMPA

LA CGIL LOMBARDIA SUL CASO CASO BUZZI: TUTTO IN REGOLA, ORA PUO� PARTIRE LA SPERIMENTAZIONE, MA FORMIGONI FA ORECCHIE DA MERCANTE.

L�interpretazione che Formigoni e le forze di maggioranza alla Regione Lombardia danno dell�esito dell�inchiesta del Ministero della Salute sulla vicenda dell�Ospedale Buzzi � a dir poco singolare.

E� sui giornali di oggi infatti la notizia che in risposta ad un�interrogazione parlamentare dell�Udc, il sottosegretario alla Sanit� Antonio Gaglione ha affermato che il Methotrexate all�Ospedale Buzzi non solo � stato utilizzato correttamente seguendo tutte le regole del caso, ma che d�ora in poi il suo utilizzo verr� inquadrato in una sperimentazione che apre le porte all�estensione di questa pratica anche ad altre realt�, non solo in Lombardia ma su tutto il territorio nazionale.

Si tratta di una decisione pienamente condivisibile, che tutela la salute delle donne e va nella direzione dell'affermazione del loro diritto all�informazione e alla libert� di scelta in merito al rapporto tra il loro corpo e la medicina.

Comprendiamo la delicatezza dell�argomento e l�imbarazzo per aver sollevato un inutile polverone, ma francamente non comprendiamo come si possa travisare la realt� al punto da considerare il parere del Ministero analogo a quello di Formigoni. A noi pare sia decisamente vero il contrario.

Per la Cgil, che fin dall�inizio ha espresso il proprio sostegno al Dottor Nicolini, questa vicenda si � alla fine rivelata un boomerang per il Presidente della Regione, che raramente si occupa di come vengono usati i farmaci e dello stato della sanit� pubblica in Lombardia, ma che quando si tratta di legge 194 e dintorni, viene irrimediabilmente colto da sacro furore, incurante dei fatti e della salute delle donne.


Sesto San Giovanni 21/7/2006

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