FLC CGIL Lombardia

SOLDI PUBBLICI PER PROPAGANDA POLITICA GREZZA E IPOCRITA
La Lega, di cui il Presidente della Regione Maroni fa parte, chiede di usare soldi pubblici per la caccia alle streghe.

Dichiarazione di Tobia Sertori Segretario generale regionale della FLC Cgil Lombardia

Ma possibile che l’opinione pubblica non si ribelli a certe proposte di basso profilo e piene di falsità? A chiederselo e' Il segretario generale della FLC Cgil Lombardia Tobia Sertori.
Dopo la grave decisione del Consiglio Regionale della Lombardia con il voto favorevole di tutto il centro destra, e con l’appoggio della giunta Maroni, di approvare la mozione presentata dalla Lega Nord in cui si chiede di contrastare la diffusione della teoria gender nelle scuole lombarde e di intervenire sulle autorità scolastiche perché vengano ritirati dalle scuole libri e materiali che promuovono la cosiddetta teoria del gender e dopo la campagna terroristica fondata su falsità e ignoranza delle norme che regolano la scuola e il rapporto scuola-famiglia, continuano le azioni di “bassa lega” contro una inesistente teoria gender e contro l’autonomia della scuola pubblica.

L’ultima trovata del capogruppo della Lega in Consiglio Regionale è la richiesta di stanziare 50.000,00 euro (!) per un call center anti-gender.
Riteniamo vergognosa tale proposta e istigatrice di pensieri che di cristiano e di valori della famiglia hanno ben poco.

E’ probabile che alcuni politici vorrebbero una carta costituzionale che non reciti quanto sta scritto all’art. 3 della nostra bella Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Invece di chiedere lo sperpero di soldi pubblici in iniziative di pura propaganda, conclude Sertori, provino a pensare di utilizzarli per finanziare progetti nelle scuole per contrastare il bullismo e la violenza, sempre più in aumento tra i minori, o per educare a contrastare i tanti eventi tragici di violenze in famiglia.

Milano, 22 dicembre 2015
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