Stati Generali della CGIL Lombardia  "CONTRATTARE, TUTELARE, INSEDIARE. Le tre sfide del prossimo futuro

(21, 22 e 23 ottobre 2015 Palazzo Trecchi, Cremona)

Sintesi della relazione introduttiva di Elena Lattuada, Segretario generale CGIL Lombardia

"Contrattare, tutelare, insediare sono le tre parole che abbiamo scelto per provare a riposizionare la nostra azione nel territorio", così il segretario generale ‪#‎ElenaLattuada‬ ha spiegato la scelta delle tre parole d'ordine che caratterizzano la tre giorni degli Stati generali della Cgil Lombardia che si apre oggi a Cremona e si chiuderà venerdì con l'intervento del segretario generale della Cgil Susanna Camusso. "Tre principi cardine che possono trovare anche un terreno di lavoro comune con Cisl e Uil: la contrattazione in questi anni – nelle imprese, nei territori, con il sistema degli enti locali e con la Regione- è stata unitaria, la condivisione con delegati e strutture è stato un fatto importante. La tutela individuale e collettiva l’abbiamo agita: dalle iniziative dell’anno scorso a sostegno dei Patronati – quanto mai attuale oggi con la legge di stabilità - alle tutele verso coloro che hanno perso il lavoro attraverso la contrattazione e l’estensione degli ammortizzatori". Un approccio unitario che ha avuto echi positivi negli interventi dei rappresentanti di Cisl e Uil Osvaldo Domaneschi e Daniele Bailo.


Molti i temi al centro della relazione, tra questi particolarmente importanti quelli legati al giudizio sui provvedimenti del governo nella legge finanziaria, con un accento forte sulla questione della previdenza, sulla quale Lattuada ha fatto appello a Cisl e Uil per "costruire una proposta da condividere con lavoratori e pensionati, con giovani e anziani, che parli a tutti: che parli di rivalutazione delle pensioni, di età pensionabile e di flessibilità e che soprattutto parli a coloro che, magari oggi lontani, avranno una pensione interamente calcolata con il sistema contributivo. Mi auguro, ha detto, che unitariamente riusciremo a dire che abbiamo bisogno di un profondo ridisegno della previdenza: un cambiamento di segno che parli a più generazioni e su questo costruisca una mobilitazione forte".

Tema ampiamente trattato, la contrattazione, non come autosufficienza di un'organizzazione ma come frontiera per ritrovare ed individuare il proprio punto di vista, anche valoriale, per il cambiamento del Paese. Riconoscere anche il limite di una rappresentanza di una parte del paese che forse oggi non si riconosce più con la propria connotazione sociale. Cambia il lavoro ma cambia anche la percezione del lavoro: l’uso della competenza, del tempo, delle libertà o presunte tali, interroga sicuramente il ruolo della contrattazione e richiede anche innovazione. Anche per questo sarebbe importante leggere in modo mirato e ragionato tutta la contrattazione che facciamo –dai contratti nazionali alla contrattazione territoriale, da quella aziendale alla vertenzialità, dalla contrattazione contro le discriminazioni a quella che riguarda la cura e l’assistenza delle persone-: metterla in relazione, capire a chi si rivolge, con quali rapporti di forza l’abbiamo definita, come ridetermina le condizioni e di chi le ridetermina, mi pare un esercizio non solo intellettuale, ma utile a capire cosa fare. La proposta è quella di provare a costruire un osservatorio integrato della contrattazione da mettere a disposizione di delegati ed attivisti. Solo un esempio per tutti: l’esperienza, con le sue luci ed ombre, fatta in occasione di EXPO potrebbe rappresentare un punto di partenza importante per affermare che il dopo-Expo, con tutto il suo portato complesso e con i diversi interessi in gioco, potrebbe rappresentare un terreno di sperimentazione importante. La CGIL, ha concluso Elena Lattuada, che ha una lunga e significativa storia alle sue spalle, deve, in una fase cosi tumultuosa, provare a contare di più, a rappresentare meglio e tutti, ad essere un’organizzazione che fa della partecipazione attiva di uomini e donne, di ogni età e di ogni etnia, la sua scommessa per un futuro migliore.
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