Continua a calare in Lombardia il ricorso alla cassa integrazione, ma il tasso di disoccupazione resta sopra l’8%. 

Dichiarazione di Massimo Balzarini della Segreteria della Cgil Lombardia


La disoccupazione giovanile in Italia è raddoppiata dal 2007, passando dal 20,4% al 42,7% (OCSE). La disoccupazione è di oltre 6 punti percentuali più alta rispetto alla crisi (2007). Si passa da 6,1% a 12,7% (OCSE).
Quindi i 185.000 nuovi contratti corrispondono mediamente al flusso del mercato del lavoro, con l’aggravante che lo stato paga queste nuove assunzioni. In altri termini si tratta di una dinamica complessa nella quale l’aumento dei contratti a tempo indeterminato è legato agli sgravi fiscali, e compensato da una riduzione di altre tipologie contrattuali.
In Lombardia il tasso di disoccupazione rimane saldamente al di sopra dell’8% e senza grosse variazioni rispetto al recente periodo. I dati quindi sono di sostanziale stazionarietà, ma con un tasso di disoccupazione comunque elevato. La possibilità di riportarlo a quello di inizio crisi (4% nel 2007) è complicata dalla qualità della domanda di lavoro, che non solo si adegua lentamente alla produzione industriale, ma riflette anche la specializzazione produttiva. Recuperare le posizioni del 2007, quando è stata compromessa il 20% di capacità produttiva, è difficile; contemporaneamente assistiamo ad un aumento della produttività, indice del fatto che è possibile ottenere la stessa produzione con un numero di addetti significativamente più contenuta.
Le domande di cassa integrazione sono dunque diminuite, in termini di ore domandate, perché nel frattempo è diminuita la base industriale che poteva accedere a questo strumento assistenziale.

Cassa integrazione gennaio-giugno 2015 

La variazione della cassa integrazione della Lombardia tra gennaio-giugno 2014 e gennaio-giugno 2015 è del - 37,5%.
Si registra una contrazione della cassa ordinaria del -26,2%, del -27,9% della straordinaria e del -81,6% della cassa in deroga. Sul tema della CIG in deroga, è necessario sottolineare la crescita congiunturale (giugno su luglio) del 2.646%, che rende evidente come essa dipenda dalle risorse disponibili più che dalla domanda.
Tutte le principali attività produttive (industria, edilizia, artigianato, commercio) registrano dei miglioramenti tra il 2014 e il 2015.
Comparando il 2008 e il 2015 (gennaio-giugno), la CIG è molto alta: + 353,5% totale, con dei settori produttivi ancora molto distanti dai valori pre-crisi. La CIG nel settore legno è più alta del 1032,1%, nella metallurgia del 1633,7%, nel commercio all’ingrosso del 9326,6%.
In altri termini, la riduzione di CIG intervenuta in questi anni non è sufficiente per giustificare un’inversione di tendenza, e le posizioni da recuperare rispetto al 2008 restano enormi.
Ancora molto alto il dato della disoccupazione equivalente, vale a dire i disoccupati potenziali sulla base delle ore di CIG domandate, che è pari a 2,9%, e sommata alla disoccupazione ufficiale e al numero degli inattivi, porta la disoccupazione reale in Lombardia verso il 12%.
Per quanto riguarda la suddivisione per province, il dato percentuale in rapporto allo stesso periodo dello scorso anno dà Mantova al -53,5%, Cremona al -51,8%, Lodi al -48,1%, Milano al -42,6%, Bergamo al -41,5%, Pavia al -38,8%, Varese al -32,7%, Brescia al -31,9%, Lecco al -31,6%, Sondrio al -30,8% e Como al -20,7%.

I licenziamenti 

La crescita della mobilità (legge 223/91) tra il gennaio-luglio 2014-15 è stata del 22,90%. Un segnale di forte controtendenza rispetto al periodo 2013-2014. Evidentemente la ristrutturazione del tessuto produttivo ha comportato maggiori licenziamenti e assunzioni non sufficienti ad invertire il trend in misura solida. Con ogni probabilità nel 2015 avremmo una crescita del flusso occupati-disoccupati a saldo zero o poco sopra lo zero.

“Per la CGIL Lombardia, commenta il segretario regionale Massimo Balzarini, l’analisi dei dati, soprattutto per la cassa, ci dice che siamo ancora molto lontani dai dati pre-crisi anche se si conferma un calo delle ore richieste rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Continua a crescere la disoccupazione in Lombardia e questo conferma la mancanza di politiche industriali forti e di rilancio che il sindacato chiede ormai da tempo e che sole potrebbero garantire una reale ripresa produttiva ed occupazionale nella nostra regione”.

Milano 24 luglio 2015

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