STATI GENERALI CGIL LOMBARDIA - 21, 22, 23 ottobre 2015 a Cremona

CONTRATTARE, TUTELARE, INSEDIARE. Le tre sfide del prossimo futuro 

Idee, buone pratiche e decisioni da assumere

Terza ed ultima giornata. La parola chiave della mattinata è #CONTRATTARE

Conclude i lavori il Segretario generale della CGIL Susanna CAMUSSO

Venerdì 23 ottobre 2015 -  

Focus, nella terza giornata, a Cremona, degli ‪#‎statigenerali‬ della Cgil Lombardia sulla parola d'ordine "contrattare", che Melissa Oliviero e Massimo Balzarini, della segreteria confederale regionale, hanno affrontato nella loro relazione.

Partendo da una situazione economica che, pur mostrando deboli segnali di recupero è lontana dai livelli pre-crisi, sia in termini occupazionali che di ripresa produttiva, hanno ricordato i dati della crisi: conferma di un tasso di disoccupazione medio nazionale attorno al 12%, in Lombardia pari all’8%, con quella giovanile oltre il 40%, Le risposte a questa crisi non sono state strutturali, hanno sottolineato, e non sono state poste in campo adeguate politiche industriali, ma si sono limitate a ridurre i diritti esistenti.
Sul fronte dei rinnovi contrattuali nel corso del 2015 si sono chiusi quelli del CCNL bancari, e terziario concluso con la scissione delle associazioni datoriali.
Nel settore alimentare sono state presentate piattaforme unitarie e nel settore metalmeccanico è in via di definizione la piattaforma contrattuale.
Nella scorsa settimana è stata siglata l’ipotesi di accordo del rinnovo del CCNL chimici per il triennio 2016-2018, e la stessa categoria ha presentato piattaforme unitarie per altri importanti contratti fra cui elettrico e gomma plastica.
Tutto questo mentre è in corso il tentativo da parte di Confindustria di destrutturazione del contratto nazionale, evitando di aprire un reale confronto sul modello contrattuale.
Vi sono criticità nei rinnovi conquistati dovute al contesto di crisi e alle resistenze delle associazioni datoriali, ma si sono aumentati i salari dei lavoratori in ingresso (vedi il caso dei bancari), si è rinnovato in modo unitario e con un aumento salariale (vedi terziario), si è introdotto un meccanismo di aggancio all’inflazione con revisione periodica degli scostamenti (chimico).
E’ l’esemplificazione, hanno detto i due segretari, della capacità del sindacato di dare risposte positive ai problemi di tutela salariale, di professionalità del lavoro e di competitività delle imprese.
Le relazioni industriali e il tema generale della rappresentanza necessitino di una revisione complessiva.
Nel complesso la situazione dei contratti nazionali è molto articolata mostrando una grande frammentazione, come noi affermiamo da tempo, che rischia di indebolire il ruolo del CCNL nazionale. L’altro tema a noi ben chiaro è la necessità di riduzione del numero dei CCNL per rafforzare i diritti e ricomporre il mondo del lavoro.
Per questa ragione è giunto il momento di aprire la discussione sul modello contrattuale, per quanto possibile unitaria e che dovrà partire dal basso, coinvolgendo i lavoratori nella fase di costruzione. Riduzione del numero dei contratti, estensione dei diritti a parasubordinati, partite IVA, insomma all'insieme dei lavoratori, difesa dei salari e del potere d'acquisto.
Sul fronte della negoziazione sociale territoriale, nel corso del 2014 si sono stipulati oltre 400 accordi. La CGIL Lombardia dispone di un osservatorio su questo tema che, avvalendosi di dati SPI, permette di dire che l’anno scorso nella nostra regione si è registrata una crescita dell’attività negoziale, testimoniata dall’incremento del numero di accordi rispetto all’anno precedente.
Per lo più i temi trattati da questi accordi sono “tipicamente” sociali: dalla fiscalità locale, ai contributi economici e agevolazioni tariffarie, ai servizi assistenziali e domiciliari, alle misure anticrisi, di contrasto alla povertà e al disagio sociale. Si tratta insomma delle risposte che siamo riusciti a dare alle persone che noi rappresentiamo, negoziando i diritti, l’accesso ai servizi e tutto ciò che dà significato ai diritti di cittadinanza, fortemente messi in discussione da una finanza locale sempre più in difficoltà.
Questa breve panoramica sulla contrattazione nazionale e territoriale mostra come alcuni temi siano ricorrenti e trasversali, e non attengano alle sole categorie, alla confederazione o allo SPI.
Dalle buone pratiche che si stanno sperimentando, la relazione di Balzarini e Oliviero ha avanzato una serie di proposte concrete anche su questo terreno. Il tema è: come allargare i confini della contrattazione, come includere chi ne rimane fuori. Fondamentale dunque sperimentare, laddove possibile, in contrattazioni di sito, sulla questione degli appalti, che incrocia temi fondamentali per il modello di sviluppo economico che questo Paese intende darsi, a partire dalla qualità del lavoro, dalla legalità e dall’inclusione, fino alla sfida di negoziare lo sviluppo del territorio

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