TTIP a beneficio dell’economia e dei cittadini, o delle imprese multinazionali?

Incontro in CGIL LOMBARDIA sul partenariato internazionale sul commercio e gli investimenti tra EUROPA e USA, con la partecipazione di CAMUSSO, ARENA e PANZERI.

Posizioni diverse, ma l’impegno comune ad aprire un confronto nell’immediato sulle possibili conseguenze del TTIP, nell’incontro di oggi presso la sede della CGIL Lombardia, cui hanno partecipato gli europarlamentari del Gruppo dei Socialisti e Democratici Antonio Panzeri e Maria Arena, e il Segretario generale della CGIL Susanna Camusso.
Il confronto ha messo in luce le grandi criticità e le possibili conseguenze minacciose dell’adozione di questo accordo internazionale, le cui caratteristiche prevedono misure che minano alla base i principi di sovranità degli stati, producendo effetti pesanti di carattere economico e sociale, che vanno ben oltre la sfera della regolazione dei rapporti commerciali.
Un accordo commerciale basato sull’idea di abbattere le barriere di impedimento al business delle imprese multinazionali, determina infatti conseguenze gravi sulla vita materiale e quotidiana delle persone.
La deregolamentazione dei limiti all’utilizzo delle sostanze chimiche, la deroga ai vincoli relativi alla salute e alla sicurezza alimentare, l’abbattimento di norme sulla protezione della privacy sono solo alcuni esempi di quello che potrebbe accadere.

In particolare tre aspetti creano questo paradigma pericoloso:
1) l’istituzione di arbitrati privati internazionali prevista dall’accordo, permetterebbe a soggetti privati, di ricorrere con cause da milioni di euro contro stati sovrani, accusandoli di adottare normative che impediscono la libera attività dell’impresa. E’ già accaduto con altri accordi commerciali che multinazionali del tabacco abbiano denunciato governi per aver introdotto norme antifumo.

2) L’istituzione di un sistema di cooperazione normativa che permette di modificare a monte i progetti di legge, sulla base di emendamenti proposti da poteri economici privati.

3) Il principio di liberalizzazione dei servizi pubblici affermato nell’accordo, che parte dall’idea di liberalizzare tutto tranne eccezioni, porterà a sconvolgimenti disastrosi degli assetti sociali di molti paesi. Basti pensare a quello che potrebbe accadere al nostro sistema sanitario nazionale.

Infine, è scandaloso il grado di riservatezza antidemocratica eretta intorno al negoziato, anche per parlamentari e soggetti istituzionali, oltre che per l’opinione pubblica, così come sono scandalosi i silenzi delle istituzioni italiane e del governo, che, ha ricordato il Segretario generale della CGIL Susanna Camusso, dopo un’iniziale apertura al confronto, ha assunto una posizione di assenso e di acquisizione acritica del TTIP.

Oggi la Commissione parlamentare europea ha votato sugli emendamenti al TTIP e in giugno la discussione verrà portata nell’assemblea plenaria del Parlamento.
Va rafforzato, anche in vista di questa scadenza, il giudizio negativo e critico già espresso unanimemente dai sindacati europei.

La partita non è chiusa, rimangono alcune settimane per agire e influenzare le decisioni dei rappresentanti del Parlamento europeo. Questo sarà l’impegno anche della CGIL Lombardia, che ha già preso posizione lo scorso ottobre sul TTIP insieme ad altre organizzazioni sindacali regionali europee. 

Ci mobiliteremo e faremo la nostra parte per diffondere la conoscenza nell’opinione pubblica, oltre che tra i propri iscritti, sui pericoli di questo accordo. Pericoli che hanno ricadute drammatiche anche sulle condizioni di lavoro: a titolo di esempio, grazie ad un altro accordo commerciale, l’Egitto deve oggi difendersi di fronte ad un arbitrato internazionale per aver alzato il salario minimo con una legge dello stato.
Accanto a questo, difendiamo le otto convenzioni sui diritti fondamentali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, e ci impegniamo a che vengano estese anche agli Stati Uniti.

Milano 28 maggio 2015

» Leggi anche il report a cura di FISAC-CGIL.IT

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