Mercato del lavoro e licenziamenti in Lombardia, ottobre 2015

“Un quadro in movimento, con segnali tendenzialmente positivi che non segnano tuttavia una ripresa stabile”: dichiarazione di Massimo Balzarini della Segreteria della Cgil Lombardia

“La ripresa economica dell’Italia rimane più debole di quella media europea. Sebbene il Fmi ritocchi al rialzo le stime di crescita per il 2015 da 0,7% a 0,8% e 1,3% per il 2016, queste rimangono più contenute rispetto ai concorrenti europei.
Le implicazioni di questa divergenza sono importanti. Innanzitutto il FMI prende atto del rallentamento delle economie BRICS e dello “scandalo” della VW. Sono oggetti rilevanti per l’economia lombarda. Infatti, una parte considerevole della subfornitura delle imprese automotive tedesche è realizzata in Lombardia e Piemonte. Quindi, è lecito attendersi una contrazione della domanda dalle case madri tedesche, nel migliore dei casi, oppure una ristrutturazione del settore a tutto vantaggio delle imprese germaniche. Come è noto l’industria automotive nazionale (Piemonte e Lombardia), dopo la scelta di FCA (FIAT) di traslocare negli Stati Uniti, ha cambiato interlocutore, indebolendo l’autonomia industriale.
La contrazione della crescita dei Paesi BRICS, in particolare quella cinese, condizionerà la crescita economica della Lombardia per il 2015 e il 2016. Difficile valutare l’impatto - dice Balzarini - ma qualche decimale di minore crescita dobbiamo considerarlo. Le esportazioni verso queste aree economiche cominciano a segnare il passo, riducendo il contributo alla crescita economica delle esportazioni.
L’impatto sulle aspettative di crescita dell’occupazione è enorme. Le stime del FMI sono abbastanza disarmanti (8 ottobre 2015). Il tasso di disoccupazione in Italia resta a due cifre, attestandosi al 12,2% quest'anno per poi calare all'11,9% nel 2016, dopo il 12,7% del 2014. Situazione grave? Decisamente, considerando che Eurostat (9 ottobre 2015) segnala che gli sfiduciati in Italia sono pari al 13%, quasi 4 volte media Ue (3,7%), Germania 1,2%, 2,4% Francia e 3,9% Spagna. La Lombardia mostra valori più contenuti della media nazionale, ma comunque superiore alla media europea. Utilizzando un particolare modello, possiamo stimare la sfiducia pari a 7%.
L’effetto - continua il sindacalista - è una ricomposizione dei consumi delle famiglie. Più precisamente sono diminuite le spese che qualificano lo star bene (welfare): visite mediche, cura e igiene personale, alimentari. 

» Report economia Lombardia, II trimestre 2015

Dati relativi a Regione Lombardia disponibili a settembre per i principali indici, fra cui produzione industriale, export, mercato del lavoro, licenziamenti e cassa integrazione

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