STATI GENERALI CGIL LOMBARDIA - 21, 22, 23 ottobre 2015 a Cremona

CONTRATTARE, TUTELARE, INSEDIARE. Le tre sfide del prossimo futuro 
Idee, buone pratiche e decisioni da assumere

Terza ed ultima giornata. Conclude i lavori il Segretario generale della CGIL Susanna CAMUSSO

Il segretario generale della CGIL nazionale ‪‎Susanna Camusso‬, concludendo gli ‪Stati Generali di ‪‎CGIL‬ Lombardia oggi a Cremona ha sottolineato la portata dell'attacco in corso, che riguarda quale sarà il modello di società del futuro, e se sussiste la ragion d'essere della rappresentanza di determinati interessi. 

Il disegno che siamo impegnati a contrastare è già in parte riuscito: c'è stato il cambiamento istituzionale e quello della politica, manca la messa in discussione delle forme di rappresentanza sociale. È su questo terreno che siamo chiamati oggi, e abbiamo una sola via di difesa: impedire che quella operazione politica giunga a produrre un cuneo tra noi e quelli che rappresentiamo. Mettere in sicurezza l'organizzazione non significa dunque conservare noi stessi, ma salvaguardare il nostro insediamento.
Il cuore dell'attacco riguarda la giustizia sociale, la qualità sociale di questo paese, ed è evidente che riguarda direttamente la contrattazione.
Rappresentare per noi vuol dire portare con se' un'idea di partecipazione e di coinvolgimento che è l'opposto di quello che oggi offre la politica. C'è nella società un sentimento diffuso di depressione e tanto rancore per le condizioni di vita di molte persone.
E oggi più che mai per noi il tema fondamentale è il rapporto col nostro insediamento, e in questo quadro non c'è posto per egoismi di categoria o locali etici, altrimenti riprodurremmo il modello che già prevale nella società.
Fondamentale è' dunque per noi la priorità di aumentare la nostra capacità di insediamento.
Sulla legge di stabilità, premesso che non c'è' ancora un testo ed è difficile dare un giudizio definitivo, Susanna Camusso ha però ragionato su cosa manca: il Mezzogiorno, che è una priorità perché c'è un livello di diseguaglianza non più sopportabile. Se la situazione attuale si cristallizzasse, significherebbe che per metà del nostro paese non c'è futuro. Il livello di arretramento sociale intervenuto in quelle zone mette a rischio tutti.
Cosa vuol dire questo in un paese che prova a ricomporre le sue diseguaglianze?

Secondo tema che manca, le pensioni, non nel senso solo degli aggiustamenti che sono necessari ma di una riforma generale del sistema, anche perché i processi di riorganizzazione del sistema delle imprese non sono finiti, e i rischi di nuove forme di cesura nel rapporto di lavoro è alto.
La questione delle pensioni riguarda la giustizia sociale, non solo la flessibilità nel percorso in uscita, e nemmeno solo il potere d'acquisto delle pensioni, ma si tratta di togliere le ingiustizie e ricostruire forme di solidarietà interne al sistema, altrimenti per i giovani non c'è futuro.
Dopo i presìdi daremo continuità all'iniziativa sulla previdenza. Certo, avere o non aver delle risorse nella legge di stabilità fa la differenza, ma continueremo la mobilitazione in accordo con Cisl e Uil.

Poi, ha proseguito Camusso, nella finanziaria ci sono alcune clamorose ingiustizie: la prima è quella dei 3000 euro di contanti.
Nella stessa norma è prevista la possibilità di pagare in contanti gli affitti e il trasporto merci: questo significa piccola illegalità diffusa nel primo caso, consegnare l'assenza di ogni forma di tracciabilita' nel settore della logistica, con tutto ciò che può significare in termini di ricaduta sulla filiera della produzione, nel secondo caso.
È vero che aumenta la no tax area, nostra storica rivendicazione, peccato che c'è il prolungamento della norma Letta rispetto alla rivalutazione delle pensioni: in sostanza una sorta di autofinanziamento come si è fatto con i lavoratori pubblici.

La terza questione riguarda la sanità. C'è un problema di tenuta del sistema sanitario nazionale, il 41% della popolazione italiana rinuncia a curarsi e' sintomo di un sistema minato alla radice, che non raggiunge chi ha bisogno. Bisogna capire se bisogna difendere e allargare la possibilità che le grandi reti di assistenza siano universali, o se la logica che prevale è quella di difendere ognuno il proprio pezzettino.
Occorre evitare scelte mutualistiche di tipo corporativo. Valuteremo se ci sono a disposizione altre risorse per le politiche sociali, come dice il Presidente del Consiglio, e ben vengano politiche sociali ma che abbiano caratteristiche inclusive e non si tratti solo erogazione di fondi.

Se questo è il corpo della legge di stabilità è evidente che questo giudizio dice anche cosa dovremo fare un momento dopo.
Sulla contrattazione e sul conflitto in atto, Susanna Camusso ha ripreso il tema del modello di sviluppo. Nel nostro paese oggi si può fare una discussione che non è stata possibile negli anni passati sul modello di società futura. Abbiamo avuto un capitalismo miope per il quale la strada era quella della compressione dei costi e della via bassa dello sviluppo. C'è la messa in discussione del fatto che il CCNL sia il luogo di tutela del potere d'acquisto. Siamo in una stagione di deflazione che durerà nel tempo, non si può continuare a non prenderne atto, dunque il terreno non può più essere quello del contrasto all'inflazione.
Quando la produttività viene posta come la pone Confindustria, e' solo da lavoro, non di settore o di sistema.
Parlando della firma del contratto dei chimici, il segretario generale della CGIL ha sottolineato che per sconfiggere il disegno di Confindustria e' stata giusta la firma di quell'accordo, ed è stata un'operazione che salvaguarda i contratti. Sgomberato il campo dal tentativo di far saltare il luogo di tutela del potere d'acquisto, ora si può andare avanti nella stagione dei rinnovi. 

La legge di stabilità prevede infine un taglio di 100 milioni ai servizi fiscali e di 48 milioni ai patronati, dimensioni di taglio che ci aprono un quadro nuovo, e noi dobbiamo innanzitutto decidere che anche la mobilitazione non può più essere la stessa del passato. Si tratta per milioni di persone di avere una prestazione senza avere un costo insopportabile, com'e' il caso delle pratiche fiscali. Vorrà dire che faremo le guide turistiche delle persone che non sarà più possibile seguire e che hanno bisogno di risposte. Le accompagneremo negli uffici pubblici preposti, che senza le attività dei servizi fiscali svolta dai CAAF non avrebbero potuto sostenere la domanda. Dobbiamo rendere chiaro che contrastiamo queste scelte perché riguardano non la condizione delle organizzazioni sindacali ma delle persone.

Oggi pomeriggio il segretario generale della CGIL sarà a Casalmaggiore per augurare una nuova sede della CGIL.

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