STATI GENERALI CGIL LOMBARDIA - 21, 22, 23 ottobre 2015 a Cremona

CONTRATTARE, TUTELARE, INSEDIARE. Le tre sfide del prossimo futuro 

Idee, buone pratiche e decisioni da assumere


22/10/2015 - L'ultimo intervento a conclusione della seconda giornata degli ‪Stati‬ Generali e' quello di Nino Baseotto della segreteria della CGIL nazionale.
Svuotare i palazzi, riempire i territori, ha detto, la parola d'ordine usata alla Conferenza d'organizzazione, vuol dire però che dobbiamo pensare a tutti i palazzi, non solo a quello confederale. Dobbiamo far progredire le decisioni della Conferenza di organizzazione.

Affrontando tutte le declinazioni dell'insediare, Baseotto si è soffermato sulle risorse, sulla loro ripartizione, e infine sul tema del tesseramento. Occorre fare un salto culturale per arrivare ai settori nei quali noi non siamo insediati.
Integrazione del sistema dei servizi e superamento del dualismo tra tutela collettiva e tutela individuale: su questi due fronti abbiamo fatto passi in avanti ma dobbiamo fare di più. Le motivazioni di chi si iscrive alla Cgil sono spesso diverse, alcuni si iscrivono per trovare soddisfazione nella difesa dei propri diritti, altri cercano risposte a bisogni che non necessariamente sono legati al proprio lavoro, come gli adempimenti fiscali e non solo. Talvolta siamo in presenza dei diversi bisogni nella stessa persona, talvolta no. Dobbiamo saper dare risposte. Il segretario organizzativo si è soffermato con accenti preoccupati sull'attacco al sistema dei servizi del sindacato da parte del governo, e sul fatto che la legge di stabilità peggiorerà la situazione dei tagli. La prima cosa che dobbiamo avere chiara, in questo quadro, è la scala delle priorità. Prima di tutto dobbiamo mettere in sicurezza l'organizzazione, ha detto Baseotto.
Dobbiamo organizzare, possibilmente in modo unitario, forme di mobilitazione che servano a far cogliere agli enti pubblici cosa significherebbe inibire alle Organizzazioni Sindacali di dare servizi del tipo di quelli che garantiamo a milioni di persone. Su questo deve esplodere la contraddizione, perché lo stato e gli enti preposti non sono in grado di soddisfare la domanda.
Dobbiamo abbattere il muro della separatezza - ha concluso Baseotto - che c'è tra tutele individuali e titolarità delle categorie. Dobbiamo formare i nostri delegati e fare in modo che anche nel luogo di lavoro si attivi un nuovo flusso di collaborazione tra categorie e servizi. Utile infine, per Nino Baseotto, la proposta della Cgil Lombardia di andare ad una conferenza dei servizi.

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