STATI GENERALI CGIL LOMBARDIA - 21, 22, 23 ottobre 2015 a Cremona


CONTRATTARE, TUTELARE, INSEDIARE. Le tre sfide del prossimo futuro 

Idee, buone pratiche e decisioni da assumere



22/10/2015 - a Cremona in svolgimento la seconda giornata degli ‪Stati Generali della Cgil Lombardia. Conclude ‪‎NinoBaseotto Segretario Cgil nazionale 


TUTELARE. "I servizi CGIL nelle valutazioni dei cittadini. Come è cambiato il territorio lombardo".
Introduzione al tema: Franco Stasi e Responsabili Regionali Tutele Individuali

Un'indagine @Ipsos sul giudizio dei cittadini sui servizi Cgil, Tommaso Regazzoni del Caaf, Mauro Paris dell'Inca, Emilia Naldi degli uffici vertenze legali, e soprattutto la relazione del segretario organizzativo Franco Stasi: oggi i temi al centro degli Stati generali di Cgil Lombardia, che si tengono per tre giorni a Cremona, sono quelli delle tutele individuali e dell'insediamento. A tirare le somme sarà Nino Baseotto, della segreteria nazionale.

Franco Stasi, nella sua relazione, non ha taciuto le "difficoltà, gli attacchi frontali al ruolo e alla funzione del Sindacato Confederale, la crisi con l'introduzione dirompente del jobs-act, sottolineando l'impegno della Cgil sulla coesione sociale, le ripercussioni sul tesseramento e uno spostamento del baricentro o meglio una complementarità più diffusa sulle nostre attività sulla tutela individuale rispetto alla tutela collettiva più tradizionale.
La nostra comunicazione esterna o marketing sociale risulta efficace, si è' chiesto Stasi. Su questo aspetto stiamo investendo con apposite iniziative di formazione a tutti i livelli con corsi sull’utilizzo delle nuove tecnologie e i social e anche per migliorare la comunicazione interna e il coinvolgimento degli apparati a tutti i livelli.
I social media come strumento di lavoro, non alternativo ma complementare al rapporto tradizionale che costruiamo con i lavoratori e pensionati. Non possiamo sottovalutare o peggio ignorare, basti guardare agli attacchi sui giornali e social scientificamente organizzati contro la cgil e spesso i suoi dirigenti. Soprattutto è importante ribadire quali sono le sedi per discutere le politiche della cgil.
Rifuggendo ogni auto celebrazione sulle tantissime iniziative che la Cgil Lombardia produce, Stasi ha preferito parlare delle difficoltà per affrontarle e superarle. Non partiamo da zero, ma occorre evitare il rischio di mettere in contrapposizione attività di tutela individuale con attività più tradizionali di tutela collettiva, oppure attività prettamente confederali con quelle di categoria. Non esiste un modello unico dei servizi e delle tutele individuali, ma dobbiamo socializzare e promuovere le buone prassi, in un quadro ancor più limitato di risorse economiche disponibili per la nostra organizzazione. L’ impostazione della legge di stabilità , sulla falsariga del 2015, prevederebbe ulteriori tagli di 28 milioni per i patronati e un ulteriore intervento sui compensi ai Caaf di 60 milioni per il 2016 e 100 milioni per il 2017. Questo mette a rischio il sistema integrato delle tutele della nostra organizzazione.
Come è cambiata la gamma dei servizi che offriamo ai cittadini in questi anni, si è chiesto Stasi; si è ampliata, ma quali sono i bisogni e i servizi prioritari, dove e come fare sinergie tra cgil e categorie con la priorità, dal punto di vista politico e organizzativo, del tema dell’accoglienza, che è uno dei fattori strategici dell’attività confederale di tutela individuale?
Dobbiamo promuovere ulteriori sperimentazioni oltre a quelle positive che si stanno facendo in alcune strutture, cercando di coniugare la tutela individuale alla pratica della contrattazione collettiva, della negoziazione sociale o della contrattazione di sito inclusiva, e coinvolgendo nella discussione i nostri delegati e iscritti.
Per questo è importante un gioco di squadra a livello confederale, confermando la cabina di regia nell'ambito del dipartimento regionale di organizzazione, e decidendo di destinare risorse a progetti condivisi.
I servizi sulle tutele individuali oggi contribuiscono in maniera più significativa sul tesseramento alla Cgil, ma rappresentano anche la frontiera dell’accoglienza e spesso di supplenza alle istituzioni per tantissimi lavoratori e pensionati.
Assistiamo invece al tentativo di disconoscimento dell’utilità sociale dei servizi, basti guardare alle pesanti penalizzazioni contenute nelle leggi di stabilità con i tagli ai patronati e la cosiddetta semplificazione fiscale del Governo, insieme alle difficoltà di frontiera dei nostri uffici vertenziali, la crisi e i fallimenti, il jobs act che sta cambiando radicalmente il nostro modo di operare.
Insomma, senza nascondere le difficoltà il nostro sistema delle tutele individuali è ancora una eccellenza nel panorama nazionale e vogliamo contribuire a rendere la nostra organizzazione ancor più adeguata a rispondere ai nuovi bisogni.
Per concludere, Stasi ha proposto alcune ipotesi di lavoro di carattere organizzativo ma anche politico.
-valorizzare ricerca sindacalisti e politica con ires veneto- apporto giovani sindacalisti tutele-scolarità e militanza diversa. Molto spesso il rinnovamento generazionale della cgil passa dall’ inserimento di questi giovani nel sistema delle tutele individuali.
già accennavo alla creazione di uno spazio dedicato intranet per la socializzazione delle buone prassi.
Già attivi protocollo elettronico sulla catalogazione degli archivi e l’agenda degli appuntamenti condivisa.
Una verifica puntuale in sede politica, direttivo regionale, rispetto agli obiettivi e al finanziamento dei progetti di reinsediamento sulle tutele , non solo accoglienza e ribadendo il ruolo di regia del dipartimento di organizzazione regionale.
Proponendo alcune ipotesi di lavoro molto concrete e praticabili sin da ora, Stasi ha concluso ricordando che il segnale più forte della conferenza di organizzazione della Cgil penso è provare a sperimentare con coraggio, mettendo in conto anche errori ma evitando tempi lunghi nelle decisioni e immobilismo. La posta in gioco è elevatissima e riguarda la possibilità di continuare ad avere una rappresentanza sociale nel nostro Paese.
Possiamo cambiare insieme, ribadendo le caratteristiche fondamentali per la nostra organizzazione che dobbiamo assolutamente mantenere in un contesto di cambiamenti di innovazione che insieme dobbiamo determinare".

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