COMUNICATO STAMPA CGIL CISL UIL LOMBARDIA

PRECARIETÀ DEL LAVORO, SALARIO DIGNITOSO, SOSTENIBILITA' AMBIENTALE: PRESENTATA OGGI A EXPO LA DICHIARAZIONE COMUNE DEI GIOVANI SINDACALISTI DEI 4 MOTORI D'EUROPA


Milano, 7.10.2015. Presentazione oggi, presso Cascina Triulza EXPO, della Dichiarazione conclusiva dei lavori dei giovani sindacalisti dei 4 motori d'Europa, al termine della sessione plenaria che ha chiuso i tre giorni della Conferenza internazionale “Nutrire il lavoro per nutrire il pianeta. Quale lavoro dignitoso e sostenibile per i giovani?”, che si è tenuta in questi giorni a Milano su iniziativa di Cgil, Cisl e Uil Lombardia. 

Nel corso dell'incontro sono intervenuti Stefano Gheno, professore di Psicologia delle Risorse Umane dell'università Cattolica di Milano e i segretari regionali confederali Daniele Gazzoli della Cgil Lombardia, Paola Gilardoni della Cisl Lombardia, Antonio Albrizio della Uil Milano e Lombardia.

Per Daniele Gazzoli della segreteria regionale Cgil, "il sindacato europeo ha di fronte sfide importanti, e non deve ripetere gli errori della politica, che manca di solidarietà e di coesione a livello europeo. Per riuscire ad essere portatori, come sindacato, di quei valori serve in particolare il coraggio delle nuove generazioni. Il ruolo del sindacato europeo va rafforzato. Noi dei quattro motori d'Europa, e in generale chi si trova nei paesi più forti ha responsabilità maggiori, e i sindacati nazionali devono, con coraggio, porsi il tema di cosa e come delegare al livello europeo, che è quello che sempre più incide sulla vita delle persone.
Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia, ha sottolineato che “queste tre giornate sono state un'importante occasione per i giovani sindacalisti dei 4 motori, provenienti da esperienze molto diverse, per confrontarsi sul significato del lavoro nella prospettiva di uno sviluppo delle comunità che sia rispettoso delle persone, dei territori, soprattutto in vista della prossima conferenza di Parigi sugli effetti dei cambiamenti climatici. Il lavoro è nutrimento per le persone e aver cura del lavoro rappresenta una grande responsabilità e richiede un altrettanto grande impegno da parte dei giovani sindacalisti per partecipare alla costruzione della prospettiva di un futuro migliore”.
Antonio Albrizio, segretario della Uil Milano Lombardia ha affermato che questo "incontro tra giovani sindacalisti europei ha rappresentato un'occasione importante di confronto, con approcci diversi, sulle tematica del lavoro sostenibile e dignitoso. Sostenibilità economica, ambientale e sociale sono elementi fondamentali del lavoro in una Europa che deve basarsi su principi di solidarietà e giustizia sociale. Modificare la politica economica europea è necessario per creare possibilità di lavoro in un sistema che abbia aspetti salariali, fiscali e sociali comuni e combattere la precarietà e lo sfruttamento lavorativo”.

Al termine è stata letta la seguente dichiarazione conclusiva:

DOCUMENTO FINALE DEI LAVORI PER LA CONFERENZA DEI GIOVANI SINDACALISTI DEI “4 MOTORI D'EUROPA”

Il dibattito tra i giovani sindacalisti appartenenti alle quattro regioni motore d'Europa ha affrontato durante la tre giorni di Milano tematiche inerenti la sostenibilità ambientale ed il lavoro dignitoso, mettendo a confronto le differenti esperienze. L'obbiettivo è stato quello di costruire uno spazio europeo finalizzato all'uguaglianza di tutti i suoi cittadini, in quanto le condizioni del mercato del lavoro e del welfare state sono diverse in ciascuno dei paesi membri.
Un grande problema comune per i giovani dei “4 motori d'europa”, in tema di lavoro dignitoso, è la precarietà del lavoro. I giovani sono la categoria più colpita da questo fenomeno. Occorre elaborare una strategia di azione sindacale sostenuta dai lavoratori che abbia la forza di essere recepita dalla società e della politica. Servono leggi certe che proteggano i diritti dei lavoratori, all'interno di un contesto normativo europeo, e contratti collettivi nazionali di garanzia (CCNL) che rendano il lavoro stesso sostenibile in termini di qualità di vita ed ambientale. A livello ambientale c'è una mancanza di visione a lungo termine, dovuta anche al fatto che la politica è condizionata dalla finanza, mentre il punto di partenza deve essere il benessere sociale all'interno di una Europa solidale. Nel mondo del lavoro, anche all'interno delle regioni dei “4 motori d'europa”, spesso vengono sacrificati i diritti dei lavoratori al fine di aumentare la produttività delle imprese.
Alla luce della situazione attuale emerge l'esigenza di diffondere una cultura generale dei diritti e del sindacato che parta dai luoghi di lavoro, che si estenda alla società e che metta al centro dell'agenda politica europea il lavoro ed i diritti dei lavoratori. I giovani devono avere la sicurezza di crearsi un futuro con un salario dignitoso ed un percorso lineare di sviluppo professionale. Deve essere garantita una formazione adeguata in un contesto in cui l'impresa persegue uno sviluppo sostenibile, da considerarsi come opportunità e non come limite.
Il sindacato nazionale ed europeo deve essere all'altezza di queste nuove sfide, riuscendo ad interpretare in maniera puntuale i nuovi bisogni dei lavoratori, grazie ad una presenza capillare nei luoghi di lavoro e nella società. Il sindacato può rendersi promotore di esperienze di sostenibilità all'interno delle aziende, attraverso il supporto di legislazioni favorevoli e la collaborazione con associazioni a finalità di tutela ambientale e sociale. Il sindacato inoltre ha il dovere di sensibilizzare circa la responsabilità personale in tema ambientale ed energetico, abbassando l'impatto di ciascuno di noi sul territorio e sulle risorse, promuovendo stili di vita sostenibili.
Occorre inoltre sensibilizzare la confederazione internazionale dei sindacalisti sul tema della sostenibilità a livello globale. E' auspicabile che i diritti dei lavoratori e la tutela ambientale procedano parallelamente, mediante un piano di sviluppo sostenibile europeo ed una strategia comunitaria che vincoli stati, imprese e cittadini.
L'Europa può e deve essere il punto di partenza per un nuovo modello di sviluppo socio economico, in un contesto di globalizzazione, affrontando i rischi per il lavoro e l'ambiente che potrebbero derivare dal TTIP.

Milano, 7 ottobre 2015

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