Giornata di studio oggi a Milano, presso la sede regionale della CGIL, in via Palmanova, organizzata in collaborazione con l’Inca Lombardia per confrontarsi, con gli esperti in materia di amianto, sulle questioni del censimento, della bonifica, dello smaltimento, della prevenzione e della sorveglianza sanitaria, nonché sulla tutela medico legale e sugli aspetti clinici delle malattie absesto-correlate.

L’amianto continua a rappresentare un problema per i lavoratori, esposti ed ex-esposti, e per i cittadini in generale. Da tempo siamo impegnati nel contrasto all’esposizione su vari fronti, a partire da una completa mappatura sul territorio, negli edifici pubblici e privati, nonché nei manufatti in genere, e per la successiva fase di bonifica, raccolta e smaltimento fino alla destinazione finale.

I metodi di inertizzazione, sia quelli consolidati che le nuove tecniche in via di sperimentazione, richiedono un’attenta analisi costi/benefici. Non meno rilevante è l’aspetto sanitario riguardante gli esposti, i metodi di diagnosi e cura, la prevenzione e la vigilanza sanitaria.

Su queste tematiche si è sentito il bisogno di fare una riflessione. Tante esperienze, anche territoriali, a confronto, per aggiornare le valutazioni tecnico scientifiche e definire un piano di intervento condiviso, cui hanno partecipato, al mattino Mauro Paris, Coordinatore regionale dell’Inca, Massimo Balzarini della Segreteria della CGIL Lombardia che hanno aperto i lavori, e poi Enrico Zini di ARPA Lombardia, Paolo Centola del Dipartimento di Chimica del Politecnico di Milano, Sandra Petraroia, del Dipartimento di Chimica dell’Università di Bologna, Edoardo Bai di Legambiente, Gianpiero Cassina, Medico Inca di Bergamo, Stefano Valenti, Scrittore, Federica Spera, Avvocato giuslavorista.

Nella sessione pomeridiana, coordinata da Nando Di Lauro della CGIL Lombardia e da Vittorio Colombo del Patronato Inca regionale, si sono messe a confronto le buone pratiche e le varie esperienze maturate dalle Camere del Lavoro e dalle Categorie della CGIL. Dai territori sono emerse diverse necessità, in primo luogo quella di coordinare le azioni in generale e nelle filiere produttive, anche aprendo gli archivi sindacali. Agire sul livello politico affinché la prescrizione non affossi le azioni di tutela; è sorta poi la necessità di produrre iniziative di sensibilizzazione nei confronti dei RLS e di far pressione su tutti i livelli politici perché ci siano incentivi per le bonifiche e sensibilizzazione dei cittadini.

Milano 22 maggio 2015
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