Il governo ancora una volta discrimina i cittadini immigrati


COMUNICATO STAMPA

CGIL LOMBARDIA: IL GOVERNO ANCORA UNA VOLTA DISCRIMINA I CITTADINI IMMIGRATI

Secondo gli ultimi dati del dossier Caritas-Unicef 9 bambini su 100 che nascono in Italia sono figli di genitori immigrati.
Un dato che evidenzia che nel nostro paese un bambino su 10 che nasce è figlio di genitori che provengono da un paese al di fuori della Comunità Europea.
Nascono in Italia, sul suolo italiano, ma per il Governo Berlusconi non meritano il sostegno economico dei 1000 euro previsto per la nascita di un figlio.
Si legge infatti al comma 337 del maxiemendamento alla finanziaria:”Gli assegni possono essere riscossi…dall’esercente la potestà sui figli…semprechè residente, cittadino italiano ovvero comunitario….”
Il Governo ha deciso che fin dalla nascita le risposte ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie si determinano sulla base del colore della pelle e non si i bisogni reali di chi risiede nel nostro paese.
A titolo d’esempio a una coppia di genitori filippini con regolare permesso di soggiorno o con carta di soggiorno e con un reddito inferiore ai 50.000 euro previsti verrà negato il bonus, a un analoga famiglia di genitori italiani invece gli verrà riconosciuto.
Precisiamo che la Corte Costituzione in una recente sentenza (n° 432 del 2005) ha accolto un ricorso presentato dalla CGIL Lombardia in merito ad una legge della Regione Lombardia che discriminava i cittadini immigrati invalidi dall’accesso gratuito al trasporto pubblico.
La Corte ha scritto che l’art.41 del d.lgs. 25 luglio 1998, n°286 (Testo unico sull’immigrazione) sancisce il principio secondo il quale”gli stranieri titolari di carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno,

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