Trasporto in lombardia: formigoni chiede un piano straordinario a governo e trenitalia. e la regione lombardia cosa fa?
COMUNICATO STAMPA
Trasporto in Lombardia: Formigoni chiede un piano straordinario a Governo e Trenitalia. E la Regione Lombardia cosa fa?
dichiarazione di Franco Giuffrida, segretario Cgil Lombardia
Il presidente Formigoni e l’assessore Corsaro sono i principali responsabili dei disservizi che giornalmente affliggono gli utenti del trasporto locale in Lombardia.
Le ferrovie sono un comparto complesso e quindi i fattori che concorrono al loro funzionamento sono molteplici.
Ma i responsabili istituzionali della Giunta regionale in materia di trasporti non possono esimersi dalla loro responsabilità additando solo in altri soggetti la causa dei continui ritardi dei treni.
La Giunta Formigoni governa la nostra regione ormai da dieci anni, un tempo molto lungo per iniziative di miglioramento delle condizioni infrastrutturali della Lombardia e il suo inserimento nel contesto europeo.
Basta leggere i proclami presenti nei programmi elettorali della giunta di centro destra per rendersi conto del fallimento del duo Formigoni-Corsaro in materia di trasporto pubblico locale.
Manca una logica sistemica per governare i processi di infrastrutturazione della Lombardia, infatti si inaugura un nuovo tratto del passante ferroviario (alla fine raggiungeremo l’importante record negativo nei tempi di realizzazione di un’opera necessaria per la movimentazione dei cittadini lombardi: e questa la chiamano efficienza!
) e mancano locomotori e vetture necessarie per svolgere il servizio.
Per avere un trasporto di qualità e sicuro sono necessari interventi finanziari consistenti, invece la regione negli ultimi dieci anni ha lasciato la spesa per la gestione del trasporto locale invariata: era di circa 1.000 miliardi di vecchie lire nel lontano 1997 ed oggi, nell’ultima finanziaria, si prevedono circa 500 milioni di euro.
Questi sono i grandi interventi previsti dal governo di centro-destra in Lombardia!
Noi non condividiamo, però, le iniziative di lotta dei pendolari che invece di risolvere i problemi li aggravano:
· il blocco delle linee ha come conseguenza un danno complessivo agli utenti del trasporto;
· lo sciopero dell’abbonamento toglie ulteriori risorse finanziarie ad un trasporto che ha invece bisogno di risorse aggiuntive.Il trasporto pubblico si autofinanzia per il 30% circa attraverso le tariffe. Se mancano questi introiti è tutto il servizio a risentirne.
L’esasperazione motivata degli utenti deve essere invece incanalata in proteste che mettano insieme il sindacato e il comitato dei pendolari in iniziative contro i soggetti responsabili dei disservizi, quali la giunta regionale e le imprese ferroviarie.
Sesto san Giovanni,2 febbraio 2005