Amianto in lombardia: la regione lombardia risparmia sulla vita dei cittadini e taglia drasticamente le risorse per la bonifica del territorio
COMUNICATO STAMPA
AMIANTO IN LOMBARDIA:
LA REGIONE LOMBARDIA RISPARMIA SULLA VITA DEI CITTADINI E TAGLIA DRASTICAMENTE LE RISORSE PER LA BONIFICA DEL TERRITORIO
L’Amianto in Italia è stato bandito nel 1992 con la Legge 257, ma continua a mietere vittime.
Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, In Italia si contano circa mille morti ogni anno per tumore maligno della pleura, ma se si considerano tutti i tumori correlati all’amianto, arriviamo a circa tremila morti all’anno, con un incremento della mortalità che continuerà a crescere per i prossimi trent’anni.
In Lombardia, tra gli anni 1988-1997, i morti sono stati 1787.
Nel settembre del 2003, in attuazione della 257/92 è stata emanata la Legge regionale n. 17 che prevede l’entrata in vigore del Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL).
Il Piano dovrebbe contenere tutte le azioni, gli strumenti e le risorse necessarie per la bonifica dell’amianto sul territorio della nostra regione.
Ma per la Regione Lombardia l’amianto non rappresenta un pericolo.
Infatti, difficilmente il PRAL potrà essere approvato prima delle elezioni e sarà operativo non prima della seconda metà del 2005, con un ritardo di 20 mesi rispetto a quanto previsto dalla Legge 17.
Nel testo, inoltre, si dice che per procedere in modo efficace alle bonifiche è necessario elaborare una mappa delle concentrazioni di amianto che permetta di individuare le priorità degli interventi da effettuare e di programmare un piano completo; che l’unico strumento per effettuare in modo efficace e in tempi accettabili la mappatura è il telerilevamento da aereo.
I costi del telerilevamento da aereo nelle precedenti versioni del PRAL è sempre stato quantificato in 2.196.000 euro.
Che cosa fa allora la Regione?
Con un colpo di bacchetta magica decide che il telerilevamento da aereo può essere effettuato con molto meno dispendio di risorse, che per incanto passano da 2.196.000 a 350.000 euro, con l’accortezza che le aree da mappare vengano definite “sulla base del finanziamento disponibile”.
In questo modo la Regione Lombardia si appresta a varare un Piano sull’amianto che a marzo 2004 costava complessivamente 4.988.886 euro, ora, con gli stessi interventi e le stesse azioni, costa solo 1.630.000 euro: il pericolo amianto non è misurato in quanto tale, ma a partire da quanti soldi è disposta a spendere la Regione Lombardia, dimostrando che il cosiddetto “modello lombardo” di sanità risponde a logiche di mercato anziché alla soddisfazione del bisogno di salute dei cittadini.
L'eliminazione del rischio amianto entro i prossimi anni, assume un carattere di urgenza nell'ambito delle politiche per la prevenzione e per la sicurezza nei luoghi di lavoro e ci attiveremo pertanto per sollecitare la Regione Lombardia ad elaborare e rendere operativo un Piano Regionale Amianto credibile e adeguatamente finanziato.
CGIL Lombardia
8 marzo 2005
www.cgil.lombardia.it/ambsalsic/home.htm