Ricorso vinto dalla cgil: formigoni bocciato, i cittadini sono tutti uguali, a prescindere dal colore della pelle


COMUNICATO STAMPA

DOPO IL TAR ANCHE LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCIA FORMIGONI: ANCHE SUI TRASPORTI I CITTADINI SONO TUTTI UGUALI, A PRESCINDERE DAL COLORE DELLA PELLE


E’ stata depositata oggi la sentenza della Corte Costituzionale che giudica illegittima la norma, da noi già contestata e già bocciata dal TAR della Lombardia, riguardante il rifiuto di concedere ai lavoratori e ai cittadini stranieri gli abbonamenti sui trasporti della Lombardia.

La Legge n. 1 del 12/1/02 escludeva infatti nel comma 2, Articolo 8 la possibilità per gli stranieri di usufruire degli abbonamenti.
La CGIL della Lombardia, assistita dal Prof. Vittorio Angiolini, aveva patrocinato la causa di un lavoratore bresciano con cittadinanza egiziana che doveva recarsi tre volte alla settimana a curarsi per una grave malattia e che, con la nuova legge, perdeva la possibilità di avere il tesserino.

Già il TAR aveva dato ragione al cittadino e alla CGIL, che aveva chiesto alla Giunta e all’Assessore Corsaro di cancellare quella norma odiosa e sbagliata. La Giunta, sprezzante, aveva mantenuto tutto come prima, costretta a riconoscere al singolo ricorrente il tesserino e avviando incontri con le associazioni dei malati cronici per aumentare le deroghe a quell’articolo sbagliato.

Susanna Camusso, Segretario generale della Cgil Lombardia ha dichiarato: “questa sentenza fa giustizia dell’impostazione xenofoba di molti provvedimenti regionali, aiuta sindacati, associazioni, soggetti sociali che si battono per la difesa dei diritti delle persone e aiuterà le cause legali che unitariamente i sindacati lombardi hanno avviato sul tema della casa. Formigoni è stato bocciato due volte, oltre che dal Tar anche dalla Corte Costituzionale, che ha sancito l’obbligo, per la Giunta lombarda di riconoscere i tesserini a tutti i richiedenti, a prescindere dalla loro nazionalità e dal colore della loro pelle”.

Soddisfazione è stata espressa anche da Vittorio Angiolini, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale e avvocato che ha seguito per la Cgil la causa “la sentenza contiene un principio generale che può essere applicato a tutte le regioni e ad ogni prestazione sociale che serva alla garanzia costituzionale dei diritti. Si tratta quindi di un pronunciamento di portata generale”.

Sesto San Giovanni 2 dicembre 2005





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