La cgil lombardia sulla giunta formigoni ter. dichiarazione del segretario generale susanna camusso.


COMUNICATO STAMPA

LA CGIL LOMBARDIA SULLA GIUNTA FORMIGONI TER.

DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE SUSANNA CAMUSSO.

“Tanto tuonò che piovve! Abbiamo assistito a mesi di dichiarazioni sulla nuova politica, il riformismo, le relazioni sociali avanzate; ci hanno persino intrattenuto con considerazioni estetiche sulla bellezza!
Presentata la giunta Formigoni terza legislatura, tutto torna nella vecchie, scontate categorie della spartizione, all'insegna di un manuale che tutto penalizza.
16 assessori, 3 “sottosegretari”, 1 presidente; su 20 componenti del governo della Lombardia ci sono 2 donne.
Non c'e' che dire: una rappresentazione all'altezza della regione che vanta i più alti tassi di occupazione e di imprenditoria femminile.
Il tasso di misoginia si mescola con un'idea della rappresentanza sociale cosi alto che l'assessore alle attività produttive non aveva ancora giurato che già dichiarava la sua indisponibilità nei confronti del sindacato, in perfetta sintonia con un presidente che sforna comitati accuratamente depurati da qualunque rappresentanza delle parti sociali. Dei veri e propri “cenacoli”, li definisce in un’intervista, che viene da chiedersi chi mai sarà colui che lo tradirà.
Il trionfo dell'effimero si accompagna al mantenimento delle tradizioni per l'assessore Corsaro, che nella giunta precedente ha saputo entrare in conflitto non solo con le organizzazioni dei lavoratori, ma con gli utenti di tutto il sistema dei trasporti.
Non ci si può che augurare che questo non sia lo spirito programmatico della giunta.
Infine, corollario del “nuovo”, la doppiezza: si definiscono assessorati con compiti di devoluzione in salsa lombarda, predicata e invocata più volte, e poi si determinano gli accentramenti delle politiche di spesa.
Tremonti fa scuola!
Il messaggio e' evidente: una giunta, non una squadra, il conflitto è già presente su politiche fondamentali, in particolare sulla sanità.
La legislatura non nasce sotto buoni auspici; la verifica avverrà sulle risposte che aspettiamo sulla piattaforma dei sindacati, presentata ormai da troppo tempo, e sulle scelte di sviluppo per contrastare l'arretramento della regione che abbiamo indicato nell'intesa con Confindustria Lombardia.
Pronti a ricrederci, ma non vediamo proprio barlumi di riformismo e temiamo una paralisi - nascosta da roboanti annunci - che la nostra regione non merita ed è all'opposto dei bisogni reali.”

Sesto San Giovanni 11 Maggio 2005

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