Non esistono nella nuova giunta nessuna delega per le politiche sull'immigrazione
COMUNICATO STAMPA
NON ESISTONO
Nella nuova giunta nessuna delega per le politiche sull’immigrazione
Ben 16 assessorati, contro i 14 del Piemonte, i 12 di Emilia-Romagna e Liguria e addirittura i 10 del Friuli Venezia Giulia, ma per il Formigoni III la specificità di 600.000 cittadini immigrati che vivono nella nostra regione non merita neanche il conferimento di una delega.
La parola “immigrazione” è tabù in una giunta dove la Lega va pesare il suo successo elettorale.
Promuovere politiche di convivenza, integrazione, di multiculturalità per un futuro che sarà inevitabilmente caratterizzato sempre più da una massiccia presenza di cittadini immigrati non fa parte del DNA di questa Regione.
La Regione Lombardia è l’unica al Nord Italia che non sente l’esigenza di riconoscere al fenomeno immigrazione una specificità che è ormai sotto gli occhi di tutti.
Nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nel sociale, nel territorio il cittadino straniero, cerca risposte ai disagi che vive quotidianamente.
Gli Enti Locali, le Prefetture, le Questure, le Associazioni, le Organizzazioni Sindacali tutti sono impegnati a cercare soluzioni che facilitino la permanenza nel nostro territorio dei cittadini stranieri.
Soluzioni che riducano il più possibile i disagi frutto di normative di legge improntate a logiche di emergenza e di sicurezza e non di convivenza e integrazione.
Ma la Regione anche in questo conferma la sua linea di continuità con il Formigoni bis.
Dopo aver discriminato gli stranieri nell’accesso alla casa e nel trasporto pubblico, oggi decide che il fenomeno non merita attenzione.
Ma forse ci stiamo sbagliando, per la Regione Lombardia, non ci sono distinzioni fra cittadini lombardi e cittadini stranieri e ogni assessorato nel definire le sue politiche saprà cogliere questa specificità, il nuovo statuto naturalmente prevederà il voto amministrativo per tutti i residenti sul nostro territorio e a questo punto, come invece altre regioni hanno sentito l’esigenza di fare, non sarà necessario una legge regionale sulle politiche per l’immigrazione, perché non esisteranno più cittadini di serie A e cittadini di serie B.
A parte gli scherzi siamo fortemente preoccupati, basterebbe che il Presidente ter leggesse l’ottimo lavoro che ogni anno l’osservatorio regionale sull’immigrazione in collaborazione con l’ISMU pubblica.
Negando l’evidenza si alimenta l’emarginazione e l’esclusione sociale e anziché costruire insieme una società nuova e certamente diversa dall’attuale in un rapporto di pari dignità fra tutti i soggetti che contribuisco alla crescita economica e culturale della nostra regione si alimentano paure, sospetti e diffidenze utili solo a creare tensione sociali.
Grazie Presidente.
Sesto San Giovanni, 11 maggio ’05