Migliaia di cittadini partecipano alla prima delle due giornate di mobilitazione contro le politiche della giunta formigoni su casa ed autosufficienza.
CGIL CISL UIL LOMBARDIA
COMUNICATO STAMPA
Alcune migliaia di cittadini hanno partecipato oggi alla prima delle due iniziative di mobilitazione contro la politica della Regione Lombardia su casa e non autosufficienza organizzate da Cgil Cisl Uil della Lombardia dalle ore 15 alle 18,30 in Piazza Duca D’Aosta (davanti al Pirellone).
Domani dalle 10 alle 13, sempre in Piazza Duca D’Aosta manifesteranno i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati e le pensionate per rivendicare una politica efficace per la cura e l’assistenza nei casi di non autosufficienza.
Con il presidio/manifestazione degli inquilini, dei lavoratori e dei pensionati che si è tenuto oggi i sindacati hanno voluto sottolineare l’aggravarsi della crisi abitativa in Lombardia, con affitti sempre più cari e prezzi di vendita irraggiungibili, e il crescere delle difficoltà abitative per migliaia di famiglie lombarde: per i giovani con lavori precari e sottopagati, per gli anziani con pensioni insufficienti, per gli immigrati e in generale per tutti i soggetti deboli.
Almeno 40mila famiglie rischiano lo sfratto, oltre il 60% per l’impossibilità di pagare canoni esosi.
Da un decennio però si costruiscono abitazioni essenzialmente per fini speculativi, mentre è sparita l’edilizia sociale e il fondo per il sostegno all’affitto non riesce a garantire affitti sostenibili neppure ai più poveri.
la Regione dice che, da qui al 2010, sarebbero necessarie almeno 120mila case popolari,
però propone di finanziarne solo 1800.
Il governo dal canto suo non mette in finanziaria una lira per la casa.
Per cambiare questa situazione la Regione deve cambiare politica:
• destinando al piano per l'edilizia pubblica 2007/9 almeno 1 miliardo di euro in più per:
– nuovi programmi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale;
– nuovi progetti di riqualificazione delle periferie;
– incrementare il fondo sostegno affitti;
• con un intervento straordinario di edilizia pubblica per rispondere all’emergenza sfratti;
Occorre poi un’urgente modifica:
• della legge regionale 12/05 sul governo del territorio, per prevedere quote certe di edilizia residenziale
pubblica nei programmi di trasformazione urbana;
• del regolamento assegnazioni delle case popolari, cancellando le norme discriminatorie e illegittime,
che penalizzano i più bisognosi;
• delle regolazioni contrattuali, eliminando le clausole vessatorie che gravano di costi indebiti gli inquilini.
Si deve, infine:
• razionalizzare l’uso del patrimonio pubblico, assegnando gli alloggi sfitti, superando i condomini misti, riqualificandone la funzione sociale;
• riformare la gestione, per riqualificare il servizio abitativo regionale, in termini di finanziamento, programmazione, canoni, ruolo e responsabilità dei gestori.
Sesto San Giovanni, 19 dicembre 2006