CGIL: ANCORA IN CRESCITA, RISPETTO AL 2011, LA CASSA INTEGRAZIONE IN LOMBARDIA.

I dati dell’Inps sulla cassa integrazione di novembre 2012, che il Dipartimento Politiche Contrattuali della CGIL Lombardia ha rielaborato e analizzato, confermano una tendenza alla crescita.
Dati significativi che, come quelli sui licenziamenti (+26,27%), segnalano un preoccupante, costante aumento che è sintomo della profondità della crisi. Non c’è purtroppo nessuna crescita dietro l’angolo, e non si intravede nessuna luce in fondo al tunnel. Non la vedono i tanti lavoratori licenziati e in cassa integrazione, i tanti giovani senza lavoro e senza speranza di un futuro degno, che vivono una situazione di precarietà di vita e di lavoro.
La Lombardia è in sofferenza, il suo tessuto produttivo sta regredendo, si stanno perdendo le eccellenze e molte realtà produttive e commerciali sono in estrema difficoltà e in procinto di chiusura, mentre la disoccupazione è in crescita insieme al lavoro nero e precario.

Il lavoro è l’emergenza regionale e nazionale.

La CGIL non si rassegna, continuerà a chiedere e a proporre politiche e scelte economiche e sociali in favore della crescita e dello sviluppo del Paese, in alternativa a quelle recessive e monetariste adottate dal governo e a livello europeo.

I dati
La cassa in deroga rappresenta, ormai stabilmente, qualcosa come il 27% del totale.
Complessivamente la cassa integrazione, nel rapporto tra il 2012 e il 2011, è aumentata dell’8,65% (222.583.734 il totale di ore autorizzate).
La cassa ordinaria cresce del 56,20%, (91.548.929 ore autorizzate in totale), quella straordinaria si riduce del 21,15%, (76.240.457 ore), mentre quella in deroga cresce del 10,55% ( 54.794.348 ore).
Il settore più colpito è quello dell’artigianato con un +26,79%.
La variazione della cassa integrazione tendenziale è pari a +0,35%, mentre la variazione congiunturale, cioè la variazione sul mese precedente (novembre su ottobre), è pari a 10,42%.
Tutti i settori registrano tassi di crescita della cassa, ma i più colpiti sono: elettricità, gas e acqua (366,60%), i servizi (46,59%), il commercio all’ingrosso (46,30%), trasporti-comunicazioni (35,17%), intermediari (33,17%), attività connessa alla chimica (31,54%), carta-editoria (24,57%), legno (16,80%).

Le province più colpite, cioè quelle che si collocano al di sopra della linea regionale (8,65%)%), sono: Cremona (31,72%), Bergamo (30,96%), Mantova (28,02%), Sondrio (25,75%), Varese (17,17%), Lecco (10,69%), Pavia (9,69%), Lodi (9,28%).
Se invece consideriamo il numero equivalente delle ore in cassa integrazione per occupato, cioè il numero “aggiuntivo” di persone senza lavoro, troviamo: Lecco al 7,60%, Varese al 7,26%, Brescia al 6,38%, Como al 5,96%, Bergamo al 5,06%, Cremona al 3,99%, Mantova al 3,59%, Pavia a 3,46%, Lodi al 2,99%, Milano al 2,28%, Sondrio all’1,87%. La media regionale si colloca a 4,14%.

Sesto San Giovanni 11 dicembre 2012

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