IN PAKISTAN SI MUORE DI LAVORO COME DUE SECOLI FA. IL CORDOGLIO DELLA CGIL LOMBARDIA

A Lahore l’11 settembre, a Karachi il giorno dopo: sono centinaia le vittime soprattutto delsecondo incendio che ha devastato una fabbrica tessile in Pakistan, la Ali Enterprises, nella quale lavoravano oltre 450 persone. Un primo bilancio provvisorio parla di circa 300 morti, ma il numero potrebbe crescere perché molti dei lavoratori erano stipati in uno scantinato.

Quello che colpisce e rende il bilancio del grave incidente ancora più atroce è che molte vite si sarebbero potute salvare se le uscite non fossero state bloccate, e se le norme di sicurezza fossero state rispettate. Sbarre alle finestre, uscite chiuse come l’8 marzo di due secoli fa a Boston; tante persone che si sono lanciate dalle finestre per sfuggire al fuoco e al fumo. I responsabili del personale del gruppo industriale hanno deciso di chiudere tre dei quattro portoni di ingresso per “scongiurare il rischio di furti di materiale e di denaro”: un esempio drammatico di come troppo spesso la ricerca del profitto sopravanzi qualsiasi altro valore, persino quello della vita umana. Quanto accaduto fa impressione, e rabbia, e bene ha fatto il governo pakistano a denunciare per strage i tre titolari dello stabilimento tessile diKarachi che non hanno garantito la sicurezza adeguata ai dipendenti, ma non si può consentire che tale accusa venga ridotta a “negligenza penale”, come qualcuno tra le autorità locali già chiede. Tenere centinaia di lavoratori in uno stato di ricatto di perdita del posto di lavoro e di semischiavitù, al punto di causare la morte di tanti di loro è un reato ben più grave: si chiama omicidio volontario.

A noi non resta che esprimere il nostro più profondo cordoglio per le vittime e la nostra solidarietà alle famiglie così duramente colpite, e di assumere l’impegno a tenere alta la guardia affinché tragedie del genere non debbano mai più accadere, e ad estendere l’iniziativa, a fianco dei sindacati di tutto il mondo, per ottenere condizioni di vita e di lavoro dignitose e sicure per tutti i lavoratori e le lavoratrici.

Sesto San Giovanni 13 settembre 2012

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies