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SECONDO DIBATTITO AGLI STATI GENERALI SULLA LEGALITA' DI CGIL LOMBARDIA.
Pollenzo Bra 17 ottobre 2012.
Nel pomeriggio della prima giornata degli stati generali della Cgil Lombardia si e' posta l'attenzione soprattutto al tema: "Appalti, grandi opere, sicurezza e legalita".
Al dibattito hanno partecipato Ivan Cicconi, docente universitario e Direttore di Itaca, Lorenzo Guerini Sindaco di Lodi e Anci nazionale, Franco Nasso segretario generale Filt Cgil, Onorio Rosati Segretario generale Camera del lavoro di Milano, Walter Schiavella segretario generale Fillea Cgil ed Elena Lattuada segretaria confederale nazionale, che ha concluso il dibattito.
Giacinto Botti, della segreteria della Cgil Lombardia, presentando l'incontro ha sottolineato che la contrattazione e' uno strumento fondamentale per combattere illegalità, lavoro nero e sfruttamento. Ma e' fondamentale il controllo e l'ispezione delle autorità' competenti, che devono agire in un quadro di ristrettezza di risorse e di crescenti difficoltà'. Invece le scelte del governo vanno nella direzione opposta: con il ddl sulla stabilita' sono state prodotte norme peggiorative sul terreno della sicurezza sul lavoro, un tema legato a quello della legalità'. Le recentissime notizie relative al coinvolgimento di dirigenti della Compagnia delle Opere di Bergamo nelle indagini sullo smaltimento dell'amianto sono inquietanti, e tuttavia in Lombardia, dove i controlli rilevano che nel 75% dei luoghi ispezionati risultano anomalie e mancato rispetto delle norme, si sono prodotti anche accordi positivi e avvisi comuni su Expo, Tem, Pedemontana, a Brescia e a Bergamo e con i sindacati regionali della categoria degli edili.
Ivan Cicconi nella sua relazione ha individuato le tendenze verso l'illegalità nell'esistenza di una pletora di contratti atipici, negli investimenti nelle grandi opere che favoriscono la grande impresa virtuale, penalizzando la piccola e media impresa,e infine nella coordinata più pericolosa, che e' l'attenzione esclusiva al deficit e alle politiche di bilancio, che cancella gli investimenti e comporta uno slittamento verso il principio dell'affidamento. Una proposta di Cicconi e' l'obbligo alla pubblicazione sul sito "profilo della committenza" di tutti i contratti di appalto e delle informazioni relative. Le norme di controllo stabilite da provvedimenti speciali devono essere collegate alla gestione ordinaria della spesa pubblica. La norma stabilita con l'articolo 118 sulla trasparenza della committenza, ad esempio. In questi anni c'e stato uno slittamento verso l'illegalità che si e' compiuto anche attraverso l'azzeramento degli appalti,
che ha colpito piccola e media impresa, mentre si stanno favorendo i project financing che sfuggono al controllo.
Claudio De Albertis Presidente di Assimpredil ha posto il problema della qualificazione delle imprese. La legge Merloni del '94 va modificata, ha detto, introducendo criteri di tipo reputazionale per la qualificazione delle aziende. E' necessario il controllo nella fase esecutiva e non solo in quella dell'assegnazione dell'appalto. La committenza pubblica, ma soprattutto quella privata, e' irresponsabile. Il committente dev'essere consapevole degli effetti di quello che fa. Sono saltate le regole, mentre la situazione e' da guerra all'interno del sistema delle imprese e di terrore. Se a Milano, Lodi e Monza la crisi ha fatto saltare il 23% delle imprese iscritte alla Cassa Edile, siamo oltre la drammaticità', soprattutto se si aggiungono le difficolta' dovute al diffondersi dell'illegalità'. Esprime soddisfazione per le cose fatte insieme come parti sociali sul terreno del controllo e del contrasto all'illegalità'. Infine lancia un grido d'allarme sulla questione dei pagamenti e del patto di stabilita' che complica la situazione.
Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi ha riportato l'attenzione sul tema centrale del patto di stabilita' che sta comportando molte difficoltà al sistema delle imprese, che faticano a stare sul mercato e rischiano di indulgere alla tentazione di seguire strade più' facili. Lodi e' un comune virtuoso, ma e' comunque un cattivo pagatore perché' non si può' sforare il patto di stabilita'. Allora si usa lo strumento del project financing perché' questo e' un modo di rispettare il patto di stabilita' in maniera impropria.
Onorio Rosati, segretario generale della Camera del lavoro di Milano ha sottolineato che non si parte da zero, che già' a Milano sono stati sottoscritti accordi innovativi su Expo, opere connesse e metro numero cinque. Ci sono pero' delle difficoltà, ci sono aziende in odore di illegalità che, attraverso un'informativa atipica, sono state sospese e poi riammessa dal TAR, che non ha recepito non solo i contenuti ma nemmeno la filosofia degli accordi sottoscritti. Persino aziende cui era stato revocato il certificato antimafia, si ritrovavano di nuovo nell'elenco aziende Expo. Al tentativo di stilare una white list sono pervenute 180 domande, ma non c'e la collaborazione necessaria e non ci sono nemmeno le risorse economiche e umane per fare questa analisi. Chiede un tavolo con la Prefettura Rosati, per verificare l'applicazione degli accordi e anche l'intenzione espressa dal ministro Cancellieri di destinare le risorse aggiuntive già' promesse per supportare questo tipo di attività'.
Franco Nasso ha sottolineato i problemi del suo settore, i trasporti, con particolare riferimento alla questione Alitalia. Walter Schiavella e' partito dal confronto sulla produttività, che non puo' non tenere conto, ha detto, delle questioni di cui qui si sta discutendo. Ci sono 120 miliardi di economia sommersa, di cui 40 sono dentro la filiera del settore edile attraversato in modo drammatico dalla crisi. Va ricostruito il mercato, e su questo terreno Schiavella lancia una sfida all'impresa: non possiamo essere d'accordo sull'analisi e poi non definire con coerenza una proposta forte verso il sistema legislativo perché' intervenga. Le aziende finte devono saltare, mentre la gestione del mercato pubblico degli appalti deve riorientarsi nel suo complesso. Con questo apparato produttivo, lo spazio per la qualita' non c'e.
Elena Lattuada, della segreteria nazionale della Cgil, chiudendo la sessione pomeridiana di oggi, ha sottolineato che bisognerebbe tentare di fare un passo avanti. Come? Offrendo un argomento anche al futuro confronto elettorale: se le regole che ci diamo sono esclusivamente quelle che stanno dentro al patto di stabilita' o che guardano solo alla finanza, questo diventa un vincolo da cui e' difficile uscire. Se si provasse ad estendere la pratica dei protocolli, anche facendo fare agli accordi un passo in avanti in termini di esigibilità' e di come si sostanziano sul piano anche pratico, per provare a garantire l'effettivo rispetto anche di quelle regole. Quale tipo di controllo si mette in campo? Dobbiamo fare in modo che i buoni accordi siano in qualche modo rispondenti alle dichiarazioni fatte nel momento in cui si e' sottoscritto, perché' diventi una buona pratica esportabile ma anche applicabile. Dobbiamo provare a dare visibilità agli ultimi degli ultimi della catena, quei lavoratori che vivono davvero una condizione di schiavitù. Rivolge poi un invito all'Anci Elena Lattuada: possiamo immaginare che anche a partire da una regione importante come questa le cose che ci diciamo possano diventare anche un'azione comune, una sorta di patto per cui si possa contrastare una logica di appalti al ribasso e insieme si possa compiere un passo in avanti? Si può' provare a depurare il campo, almeno tra soggetti che hanno un minimo comun denominatore, da ogni rischio di sfruttamento attraverso i controlli e la trasparenza negli appalti?
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