FIRMATO STAMATTINA IN REGIONE L’ACCORDO CON LE PARTI SOCIALI SUGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA

DICHIARAZIONE DI DANIELE GAZZOLI DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA: ACCORDO POSITIVO MA PESA L’INCOGNITA DEI DECRETI ATTUATIVI DEL JOBS ACT. 

Questa mattina in Regione Lombardia è stato firmato l'accordo sulla cassa in deroga per il 2015.
Daniele Gazzoli, della segreteria della CGIL Lombardia ha detto: “il nostro giudizio è positivo perché si tratta di un accordo importante dal momento che fornisce un quadro di regole certe rispetto alla possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali e della Cassa in deroga per il 2015.

L’accordo è tuttavia pesantemente condizionato dalle decisioni del governo, che lo scorso agosto ha decretato la riduzione a 5 mesi (erano 11 nel 2014) dell’utilizzo massimo, restringendo la platea, dalla quale sono stati esclusi i dipendenti degli studi professionali, delle associazioni no profit ecc.
Quel decreto ha reso di fatto inesigibile la mobilità in deroga e ha complicato da un punto di vista procedurale la stessa possibilità di richiesta.

Nel verbale dell'accordo c’è una nota - ha aggiunto il sindacalista - condivisa da tutti i soggetti del tavolo e fortemente caldeggiata dalle Organizzazioni Sindacali, che chiede di semplificare le procedure di concessione e di utilizzo della cassa in deroga, rendendo quest’ultimo più flessibile, com’è già per la Cassa ordinaria, conteggiando solo le giornate effettivamente fruite e non il periodo richiesto. L’impegno comune è quello di attivarsi in tutte le sedi, in particolare quella ministeriale, per ottenere queste modifiche.

La firma - ha concluso Gazzoli - si inserisce in un quadro di riduzione sociale delle tutele che abbiamo fortemente contrastato il 25 ottobre e il 12 dicembre: nei fatti verranno meno alcune tipologie di lavoratori che possono usufruire degli ammortizzatori sociali in deroga, diminuisce il periodo di mobilità, non vengono rifinanziati per la quota aggiuntiva i contratti di solidarietà sia a livello nazionale che regionale. Questa mancanza va colmata con le rispettive leggi finanziarie. Per quanto ci riguarda, continueremo il nostro impegno e la nostra iniziativa affinché i decreti attuativi del Jobs Act amplino il più possibile e non restringano le tutele”.

Milano 16/12/2014

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