NO AL SESSISMO E AL DEGRADO DELLE ISTITUZIONI
IL COMITATO DIRETTIVO DELLA CGIL LOMBARDIA APPROVA UN ORDINE DEL GIORNO.
Il Comitato Direttivo della CGIL Lombardia, riunito oggi a Sesto San Giovanni, ha approvato all’aunanimità il seguente ordine del giorno:
“Le donne e gli uomini della Cgil Lombardia scelgono di non restare in silenzio, e di esprimere tutta la propria indignazione e il proprio sconcerto per la grave deriva che sta prendendo il confronto politico nelle sedi istituzionali e fuori, nello spazio virtuale e nel paese reale.
Il linguaggio improntato al più bieco sessismo, gli insulti, l’aggressione verbale e la violenza rivolta in modo particolare alla Presidente della Camera, ad alcune Ministre e Parlamentari, colpiscono e feriscono non solo chi ne è stata vittima, ma tutte le donne italiane, e con esse anche tutti quegli uomini che non si riconoscono nel modello sottoculturale che ha imperversato in Italia, e che oggi trova nuovo impulso nelle lucide provocazioni del Movimento 5 stelle e dei suoi irresponsabili leader.
Il dibattito politico va immediatamente riportato entro i limiti della civiltà e del rispetto verso le persone e le istituzioni che rappresentano. Chi persegue nella provocazione sessista e violenta si pone oggettivamente fuori dal consesso democratico. L’istigazione, da parte di chi pretende di rappresentare il nuovo corso della politica, a violare il corpo di una donna che per giunta, come Presidente della Camera, esercita un potere, è un’ossessione misogina alimentata dal qualunquismo che la vuole incapace, inadeguata al ruolo.
Questo la dice lunga su quanto sia retriva la relazione del potere italiano con il femminile, e di quanto ciò sia trasversale.
Ci vuole una reazione forte, dignitosa, che lanci un allarme sul processo di pericoloso disconoscimento che è in atto della democrazia rappresentativa e delle sue istituzioni nel nostro Paese, che individui e denunci i connotati volgari e autoritari della protesta grillina e alimenti, insieme ai sentimenti di solidarietà e di rispetto verso le donne insultate, il rifiuto di ogni forma di violenza fuori e dentro il Parlamento, e produca quello scatto di dignità che solo può salvare la politica, le istituzioni e il nostro Paese”.
Sesto San Giovanni 6 febbraio 2014