La situazione della Lombardia è sempre più drammatica: servono risposte urgenti in termini di investimenti, occupazione e progettualità per il futuro. 

Dichiarazione di Massimo Balzarini Segreteria CGIL Lombardia

“L’informazione sulla cassa integrazione è spesso condizionata dalla quotidianità., ma richiederebbe un’analisi di dettaglio soprattutto se guardiamo a quanto è accaduto dall’inizio della crisi. A dirlo è Massimo Balzarini, della Segreteria della CGIL Lombardia.

Mese dopo mese trattiamo i dati relativi alla cassa integrazione della Lombardia, ma bisogna conservare memoria di quanto è accaduto negli ultimi anni per non perdere di vista la profondità della crisi. Infatti, la riduzione della cassa integrazione intervenuta tra il 2013 e il 2014 (-0,5%), per il periodo gennaio-ottobre, è legata alla contrazione della base produttiva. Il “miglioramento” intervenuto diventa quindi statistico, certamente non strutturale.

Tra il 2007 e il 2014 - prosegue il sindacalista della CGIL regionale - la cassa integrazione totale è cresciuta del 737,1%; se nel frattempo non si fosse eroso il tessuto produttivo, il dato sarebbe di gran lunga superiore.
Si continua a registrare una contrazione della cassa ordinaria del 33,8%, una crescita della straordinaria del 30,5, figlia di un ulteriore processo di adeguamento del tessuto produttivo, ed una crescita della cassa in deroga del 3,4%. Una crescita profondamente legata alla contrazione delle unità produttive e alla carenza di risorse che hanno limitato l’accesso all’istituto della deroga.

Tutte le principali attività produttive (industria, edilizia, artigianato, commercio, altri settori) registrano delle variazioni contenute della Cassa Integrazione tra il 2013 e il 2014, ma la dinamica di struttura nel periodo della crisi (2007-2014) manifesta ben altri comportamenti. L’artigianato segna una crescita del 2.584,8%, l’edilizia il 990,2% e l’industria il 579,3%. La crisi è in questa proiezione, non nella dinamica tendenziale e tanto meno congiunturale.

Per rappresentare coerentemente l’effetto della crisi sul mondo del lavoro, abbiamo considerato la variazione della cassa integrazione per settore produttivo non solo in termini di variazione 2013-14, che rappresenta una fotografia parziale, ma anche la variazione di lungo periodo tra il 2007 e il 2014.
Abbiamo sempre considerato la crisi come strutturale, ma la dinamica della cassa integrazione ci indica una situazione economica e sociale senza paragoni. La crisi attuale è più lunga e profonda di altre e ci consegna una realtà inedita. Tra il 2007 e il 2014 registriamo dei tassi di crescita della cassa che superano le peggiori previsioni: 19.629,7% per il commercio all’ingrosso, 15.584,1% per i servizi, 11.624,1% per il settore dell’energia, gas e acqua, 4.437,5 per il settore legno, 4.254,9% per il settore delle estrazioni minerali metalliferi, 1.766,7% per il metallurgico. Tutti i settori hanno comunque registrato tassi di crescita tra il 2007 e il 2014 prossimi all’800%.
Restando alla dinamica tendenziale (2013-14), il settore più colpito è l’installazione di impianti per l’edilizia (64%), seguito da servizi (25,8%), lavorazioni minerali non metalliferi (8,9%), meccanica (3,8%).

Passando dall’analisi regionale a quella delle province della Lombardia, in termini tendenziali e strutturali, si osserva il depauperamento della regione.

La dinamica strutturale (2007-14) è impressionante: Lodi 3.797,7%, Mantova 2.043,4%, Lecco 1.562%, Cremona 1.537%, Bergamo 970,9%, Brescia 869,9%, Milano 774,7%, Como 739,7%, Sondrio 452,1%, Varese 361,5%, Pavia 327,5%.
Le principali province, nel periodo 2013-14, hanno variazioni contenute, anche se alcune di esse manifestano un aggravamento particolare: Mantova (67,3%), Sondrio (58,9%), Milano (13,1%), Cremona (11,7%), Lodi (5%), Brescia (3,4%).

Se consideriamo invece - conclude Massimo Balzarini - la percentuale di disoccupazione rispetto alle ore in cassa integrazione per occupato, cioè il numero “aggiuntivo” di persone senza lavoro, troviamo: Brescia al 6,75%, Varese al 6,51%, Lecco al 6,46%, Mantova al 5,11%, Bergamo al 5%, Como al 4,65%, Cremona al 3,37%, Pavia a 3,27%, Milano al 2,99%, Lodi al 2,98%, Sondrio al 1,79%. La media regionale si colloca a 4,32%”.

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