GARANZIA GIOVANI. UN CONVEGNO DELLA CGIL LOMBARDIA OGGI A MILANO 

Con un convegno dal titolo “Garanzia giovani in Lombardia, un’opportunità da valorizzare” che si è tenuto oggi a Milano all’Auditorium San Carlo, la CGIL Lombardia ha fatto il punto - confrontandosi con Regione e associazioni datoriali - sulle politiche attive che si stanno attuando in Lombardia.
Nella sua relazione Fulvia Colombini ha illustrato i dati che parlano di “una situazione che non accenna a ridurre la sua portata negativa in termini di mancata crescita ( le previsioni di aumento del Pil per l’anno in corso oscillano intorno allo 0,6%), di stagnazione dei consumi, di aumento del tasso di disoccupazione, che si attesta al 13,2% a livello nazionale e all’8,9% in Lombardia. Preoccupa la condizione giovanile, sia nella fascia tra i 15 e i 24 anni, con tassi di disoccupazione intorno al 43%, sia tra i 15 e i 29 anni, con livelli sempre vertiginosi. In Lombardia la situazione risulta leggermente migliore, ma comunque i dati sfiorano il 30%.
In questo contesto la “Garanzia Giovani”, voluta dall’Europa e adottata dal governo italiano, può veramente rappresentare un’opportunità.
In Lombardia la platea interessata è formata da due gruppi, il cosiddetto stock, identificabile con i Neet, che ammonta a 260.000 giovani tra i 15 e i 29 anni, l’altro rappresentato dal flusso dei ragazzi che ogni anno esce dal sistema dell’istruzione e della formazione con un titolo di studio, circa 70.000 persone. Per lo stock l’obiettivo è l’accompagnamento veloce: la Regione indica un mese dalla presa in carico verso un’esperienza di lavoro, il rientro in un percorso formativo, una proposta di servizio civile. Per il flusso dei 70.000 l’obiettivo è quello che al giovane venga fatta una proposta, di un percorso di job experience entro quattro mesi dal conseguimento del titolo di studio.
Le risorse a disposizione della Regione Lombardia (178 milioni di euro da spendere nel corso del biennio 2014/2015), sembrano cospicue, ma in relazione al fabbisogno potrebbero rivelarsi scarse.
La “Garanzia Giovani” rappresenta un vero percorso di politiche attive del lavoro, indirizzato verso l’accompagnamento al lavoro, ma anche al completamento della formazione del singolo giovane. Per raggiungere questi obiettivi c’è la necessita di un impegno di tutti i soggetti che vi prenderanno parte a partire dalla Regione, che è l’Ente pubblico attuatore di tutto il processo, alla quale la CGIL chiede in primo luogo di rendere strutturale questa misura oltre il 2015, prevedendo una continuità di finanziamento.
In “Garanzia Giovani” - ha detto ancora Colombini - ritroviamo alcuni principi già delineati nel sistema di Politiche attive lombardo denominato “Dote unica lavoro”, che si sta sperimentando su tutto il territorio regionale a partire dall’ottobre scorso e che stiamo seguendo molto da vicino, con un tavolo di monitoraggio cui partecipano tutte le parti sociali, che rileva mensilmente gli avanzamenti, mettendoli a disposizione per una valutazione puntuale.
Al momento l’andamento di Dote unica lavoro, la cui priorità è la ricollocazione dei disoccupati e degli inoccupati, sta cominciando a dare frutti moderatamente positivi, in netto miglioramento rispetto ai sistemi di politiche attive del lavoro attuati negli anni precedenti. In particolare “Dote unica lavoro” funziona, analogamente a quanto stabilito dal Governo per “Garanzia Giovani”, mettendo al centro la persona attraverso l'individualizzazione dell’intervento. Si e' stabilito che una serie di servizi sono pagati a processo, altri a risultato raggiunto; i servizi vengono scelti da un paniere appositamente indicato e vengono utilizzati i costi standard, definiti a livello regionale. I giovani, attraverso la presa in carico da parte dei servizi, l’accompagnamento e l’orientamento, vengono profilati e inseriti in fasce di aiuto diverse, definite a livello nazionale. Per la Lombardia queste regole possono rappresentare un vantaggio competitivo per il sistema degli operatori pubblici e privati accreditati, che hanno già sviluppato un’importante esperienza gestionale e operativa. Inoltre “Garanzia Giovani” potrà rappresentare uno stimolo ulteriore per rafforzare, estendere e qualificare i servizi al lavoro su tutto il territorio regionale, che da anni vengono garantiti da soggetti pubblici e privati accreditati, in regime di parità. Per la CGIL la qualificazione del pubblico rappresenta ovviamente uno stimolo e un elemento di garanzia per la qualità di tutti i servizi al lavoro e alla formazione, unitamente alla realizzazione di un sistema di rating che renda disponibili e trasparenti i dati delle performance degli operatori, misurati sulla base di indicatori condivisi. Guardiamo dunque con preoccupazione alla riforma Del Rio che, eliminando le Province entro la fine dell’anno corrente, lascia per il momento non risolto il problema della riorganizzazione del sistema pubblico dei servizi al lavoro e del livello istituzionale di competenza e di affidamento. Attendiamo, per ora, maggiori indicazioni dalla politica, ma intanto invitiamo la Regione Lombardia a scendere in campo affinché il sistema pubblico degli operatori possa diventare uno dei pilastri di qualità del territorio lombardo. Siamo inoltre particolarmente interessati a seguire il processo di riorganizzazione complessiva che si sta realizzando in Lombardia, dove appare sempre più efficace il modello della cooperazione tra pubblico e privato e del lavoro in rete tra i diversi soggetti, portatori di interessi, competenze e missioni diverse. La sperimentazione delle reti di parternariato, finanziate dalla Regione negli ultimi due anni, si è dimostrata vincente, soprattutto quando la rete territoriale risultava formata da soggetti diversi tra di loro e portatori dei vari interessi: sistema delle imprese, operatori privati, operatori pubblici, enti locali, istituzioni scolastiche, organizzazioni sindacali. Una sperimentazione delle reti territoriali che deve proseguire, rifinanziando i progetti ed estendendoli anche per la gestione di “Garanzia Giovani”.
Le altre fondamentali gambe su cui poggia il possibile successo di “Garanzia Giovani” - ha continuato la sindacalista - sono il sistema delle imprese e il sistema dell’istruzione, della formazione e dell’Università. Per quanto riguarda il sistema delle imprese è indispensabile che le stesse siano attive e consapevoli che, se non accoglieranno i giovani utilizzando tutte le opportunità che il sistema offre, l’insuccesso sarà assicurato e andranno perdute, o peggio sprecate, ragguardevoli risorse pubbliche. E’ importante che il sistema delle imprese e le Associazioni imprenditoriali diventino protagoniste delle reti territoriali per indicare al territorio e agli altri soggetti interessati, le vie del possibile sviluppo economico, le vocazioni produttive, le professionalità emergenti, i fabbisogni qualitativi e numerici.
Il sistema dell’istruzione, a tutti i livelli, deve diventare il pilastro fondamentale nella rilevazione puntuale degli insuccessi scolastici, per combattere efficacemente l’abbandono, attraverso la programmazione di percorsi motivazionali attraverso esperienze di lavoro e formazione strettamente intrecciate. Inoltre, affinché negli anni futuri non crescano i numeri dello stock dei giovani che non studiano e non lavorano, è necessario che le scuole investano di più nei percorsi di alternanza scuola lavoro, nella capacità di placement per i tirocini extra curriculari, come avvio veloce ad un’esperienza formativa e di lavoro, nell’assunzione in apprendistato, sui tre livelli.
La Regione può e deve svolgere un ruolo di stimolo verso tutti gli attori, per sviluppare insieme alle parti sociali un sistema di valutazione qualitativa, trasparente e con informazioni accessibili a tutti, affinché la scelta che il singolo deve effettuare, sia guidata da informazioni di qualità e possa ritenersi veramente libera.
Dal canto suo, la CGIL Lombardia deve continuare a svolgere la sua azione al tavolo regionale delle parti sociali, in particolare impegnandosi nel monitoraggio, nella valutazione qualitativa e chiedendo la necessaria flessibilità a introdurre cambiamenti o correttivi qualora si ritenessero utili per migliorare il funzionamento e i risultati. Le nostre strutture decentrate: le Camere del lavoro e le categorie devono impegnarsi sul territorio ad investire sulla capacità di promuovere e pubblicizzare la “Garanzia Giovani” attraverso iniziative di informazione rivolte ai giovani, campagne per gli studenti, investendo sui nostri servizi per l’accoglienza e l’accompagnamento; tutte funzioni da svolgere a titolo gratuito. Occorre sviluppare la capacità del sindacato di partecipare alle reti territoriali e di stringere alleanza con i soggetti pubblici e privati, verso i quali indirizzare i giovani e i lavoratori disoccupati e inoccupati. E puntare decisamente sulla contrattazione decentrata, territoriale e di secondo livello per far sì che le aziende vengano responsabilizzate ad accogliere i giovani e a guidarli verso il lavoro che cambia e verso il buon lavoro da creare, superando la fase attuale del lavoro che non c’è”.
Al convegno, aperto da Fulvia Colombini e coordinato da Annalisa Radice della CGIL Lombardia, sono intervenuti Andrea Brunetti, Responsabile CGIL Nazionale delle Politiche Giovanili e il Dr. Giovanni Bocchieri, Direttore Generale Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Lombardia.

L’incontro si è poi articolato in due tavole rotonde: alla prima, dal titolo “la parola alle imprese”, coordinata da Franco Fedele della CGIL Lombardia, hanno partecipato il Dr. Massimo Bottelli, Responsabile Relazioni Sindacali Assolombarda e il Dr. Stefano Binda, Responsabile Relazioni Sindacali CNA Lombardia.
Alla seconda tavola rotonda, dal titolo “il ruolo degli operatori pubblici e privati e del sistema dell’istruzione”, coordinata da Vieri Paolo Bursich della CGIL Lombardia, hanno preso parte la D.ssa Barbara Riva, Direttore AFOL Monza Brianza, la D.ssa Elena Danes, Presidente CESVIP Lombardia, il Dr. Stefano Ferrari, Area Manager Politiche Attive Gruppo Obiettivo Lavoro e il Prof. Maurizio Chiappa, Istituto di Istruzione Superiore G. Marconi di Dalmine.




Sesto San Giovanni 6 giugno 2014 

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