Sospendere le negoziazioni per l'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti! (TTIP)

OTTO ORGANIZZAZIONI SINDACALI REGIONALI EUROPEE PROMUOVONO UNA DICHIARAZIONE CONGIUNTA PER LA SOSPENSIONE DEI NEGOZIATI USA-EU SUL TTIP

Il prossimo 11 ottobre è indetta la giornata europea di mobilitazione per la sospensione dei negoziati sul TTIP. In tutta Europa iniziative e prese di posizione porteranno all’attenzione dell’opinione pubblica i rischi che l’accordo di libero scambio produrrà per i cittadini e i lavoratori europei.

La CGIL Lombardia insieme ad altre sette Organizzazioni dei lavoratori europee fa uscire una dichiarazione congiunta che segna una tappa della mobilitazione per difendere i diritti e gli interessi dei cittadini europei dalle nefaste conseguenze che le clausole che l’accordo genererà in nome della liberalizzazione di mercati e servizi e della tutela degli investitori a scapito della condizione di uomini e donne.

CGIL Lombardia ha promosso e condiviso questa iniziativa che dal locale affronta un tema di carattere continentale, ma le cui ricadute arriveranno presto alla porta di casa dei cittadini europei se la mobilitazione collettiva non porterà alla luce e correggerà l’impostazione di questi negoziati.

Con CGIL Lombardia si sono mobilitate organizzazioni dei lavoratori di Francia, Germania, Spagna, Regno Unito che con i rispettivi segretari generali hanno aderito alla dichiarazione:
Elena Lattuada, Segretario Generale CGIL Lombardia
Bruno Bouvier, Segretario Generale CGT - Confederation Generale du Travail Rhône-Alpes, Francia
Gigi Petteni, Segretario Generale CISL Lombardia, Italia
Joan Carles Gallego, Segretario Generale CCOO - Comissiones Obreras Catalunya, Spagna
Hartmut Tolle, Segretario Generale DGB - Deutscher Gewerkschaftsbund Nieder Sachsen, Germania
Megan Dobney, Segreatario Generale SERTUC - Trade Union Congress of Southern and Eastern regions, Regno Unito
Nico Landgraf, Segretario Generale DGB - Deutscher Gewerkschaftsbund Baden-Württemberg, Germania
Pepe Alvarez, Segretario Generale UGT - Union Genral Trabajadores Catalunya, Spagna

Questioni sul TTIP denunciate nella dichiarazione congiunta europea:

• Le regole di segretezza e la mancanza di trasparenza rendono impossibile un pubblico dibattito, ma dai pochi dettagli noti c'e' di che essere preoccupati soprattutto per quanto riguarda i temi della protezione dei consumatori e della tutela dell'ambiente e dei lavoratori.

• Se l'accordo servisse a realizzare una politica commerciale finalizzata allo sviluppo e al benessere della popolazione, a migliorare gli standard economici, sociali e ambientali, a una competizione equa e a condizioni di buon lavoro, il nostro giudizio sarebbe positivo. 

• Le negoziazioni hanno preso la direzione sbagliata, e potrebbero comportare una liberalizzazione ulteriore dei mercati, e un aumento della competitività negativa.

• Gli USA non aderiscono a sei degli otto diritti fondamentali sanciti dall'ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro, non hanno ratificato la libertà di associazione, inclusa la protezione legale garantita per l'attività sindacale, e il diritto alla contrattazione collettiva. Non hanno inoltre firmato le convenzioni ILO sul lavoro forzato o obbligatorio, sull'equa retribuzione, sull'abolizione delle discriminazioni nelle assunzioni e sul lavoro e sull'eta' minima per l'accesso al lavoro.

• E' necessario che, prima della firma del TTIP, entrambe le parti si impegnino a ratificare al piu' presto le convenzioni internazionali e gli standard ambientali, del lavoro e di protezione dei consumatori, con l’assunzione a ratifica dei principali standard ILO sul lavoro, oltre a quelli che l'ILO ritiene "rilevanti", e le linee guida dell'OECD (l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) per le imprese multinazionali.

I punti di maggiore criticità del TTIP e le proposte della CGIL:

• L'armonizzazione e il mutuo riconoscimento dei regolamenti e delle rispettive procedure rispetto alla protezione dell'ambiente e alla tutela dei consumatori, nella regolamentazione del sistema bancario e dei mercati finanziari indicati nel TTIP potrebbero risultare pericolosi in quanto consentono di assumere come standard livelli minori di protezione, corrispondenti a costi e prezzi piu' bassi. 

• La liberalizzazione del mercato dei servizi auspicata dal TTIP puo' spingere verso la privatizzazione dei servizi pubblici. Per la CGIL la scuola, la sanità, i servizi sociali e del mercato del lavoro, i servizi del settore audiovisivo e culturale, le forniture d'acqua, i servizi postali o i trasporti pubblici locali, non possono essere oggetto di negoziazione con gli Stati Uniti. Le autorità locali e regionali devono avere garanzia del mantenimento di un'area di attuazione di servizi di interesse economico generale permanente e adeguatamente estesa.

• I negoziati con gli Stati Uniti dovrebbero essere utilizzati per rafforzare il principio della responsabilità sociale ed ecologica negli appalti pubblici, legando l'aggiudicazione degli appalti all'osservanza della contrattazione collettiva, dei minimi salariali e delle condizioni di lavoro. E’ da escludere a priori qualsia liberalizzazione che pregiudichi l’attuazione delle norme esistenti nell'aggiudicazione degli appalti pubblici.

• Il TTIP dovrebbe introdurre regole che permettano un’interpretazione estensiva di termini come "espropriazione indiretta" o "giusto ed equo trattamento", tuttavia, gli investitori stranieri potrebbero definire una nuova legislazione ambientale o considerare l’estensione dei diritti dei lavoratori come una violazione dei loro interessi. L’utilizzo di diritti speciali per il risarcimento (Composizione delle controversie tra Investitore e Stato, ISDS), consente agli investitori privati di combattere tali leggi davanti a tribunali arbitrali dalla natura indefinita e opaca.Non sono necessarie norme che tutelino gli investimenti in un accordo tra gli Stati Uniti e l'Unione europea, e non devono essere introdotte attraverso il TTIP. L’arbitrato investitori/stato e l'omissione di termini giuridici come "trattamento giusto ed equo" o "espropriazione indiretta" devono essere respinte in qualsiasi tipo di accordo.

• C'e' in campo una proposta di utilizzo del TTIP per insediare un "Consiglio di cooperazione normativa" a livello transatlantico che controlli e valuti le nuove regole e le leggi prima della loro entrata in vigore. Questo potrebbe aprire la strada all'influenza di lobby, limitando il ruolo e la capacità dei governi e dei parlamenti di approvare leggi ragionevoli e dalla parte dei cittadini. 

• Le trattative devono essere sospese per ridefinire in modo trasparente il mandato di negoziazione EU, adottando un approccio nuovo nella politica commerciale globale che guardi a relazioni commerciali giuste e ad un piu' equo quadro politico e di regolamentazione per la globalizzazione che tuteli gli interessi dei lavoratori e dei consumatori, piuttosto che aumentare la pressione competitiva attraverso la liberalizzazione e la deregolamentazione dei mercati.

• Per nessun motivo i livelli di protezione dell'ambiente, di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, dei consumatori devono essere ridotti; e' necessaria invece un'armonizzazione degli standard ambientali, di tutela dei lavoratori e dei consumatori al piu' alto livello esistente.

• Ogni accordo deve contenere una clausola di revisione, che renda possibile la correzione dei sviluppi sbagliati e indesiderabili.

10 ottobre 2014

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