Contratto metalmeccanici: dichiarazione di susanna camusso, segretario generale cgil lombardia
DICHIARAZIONE DI SUSANNA CAMUSSO, SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL LOMBARDIA, SULLE POLEMICHE TRA LE OOSS, LE ACCUSE ALLA CGIL E SUL CONTRATTO DEI METALMECCANICI.
Si sono verificati nell’ultimo periodo episodi, immediatamente stigmatizzati dalla Cgil e da tutte le sue organizzazioni, di contestazione di dirigenti Cisl ed in particolare del Segretario Generale.
Ferma ed inequivoca è sempre stata e sarà la condanna della Cgil, che è impegnata e continuerà ad essere impegnata a contrastare chi utilizza metodi non condivisi e dannosi per l’intero movimento sindacale.
Il confronto è propriamente utile quando viene svolto nel massimo rispetto reciproco; di tale reciproco rispetto è però parte essenziale anche non cercare colpevoli dove non ci sono, evitare di drammatizzare creando allarmismo invece di pacificare gli animi.
Infine non meriterebbe neanche una risposta chi rispolvera argomenti fino ad ora utilizzati solo dalla peggiore destra del nostro Paese, che ha cercato di collegare la Cgil e le pacifiche mobilitazioni di piazza al terrorismo.
La nostra storia parla per noi, le minacce e la diffamazione parlano per chi vuole intorbidire il clima e scoraggiare qualunque positivo confronto, pur nelle diversità.
La firma separata del contratto dei metalmeccanici segna una sconfitta per tutto il movimento sindacale.
Stupisce che Cisl e Uil sottovalutino gli effetti che tale evento, che non si verificava da moltissimi anni, può determinare per le prospettive di tutto il sindacato.
Le ragioni della firma separata sono comunque importanti ragioni di merito sindacale, inerenti ai diritti sindacali, e non possono essere in alcun modo attribuite ad altro.
Chi cerca di attribuire ad altri le ragioni della rottura, forse è proprio privo di argomenti sindacali.
Necessariamente la Fiom-con la Cgil-non può che decidere oggi la continuazione dell’iniziativa di lotta per la riconquista di un contratto nazionale adeguato alle esigenze dei lavoratori.