Sabato 29 novembre a roma in difesa della scuola pubblica
SABATO 29 NOVEMBRE A ROMA IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
DICHIARAZIONE DI FRANCO GIUFFRIDA, SEGRETARIO CGIL LOMBARDIA
Dopo lo straordinario successo dello sciopero generale del 24 ottobre, Cgil, Cisl, Uil hanno messo in cantiere una serie di iniziative unitarie per sostenere la battaglia per modificare i contenuti della legge Finanziaria 2004.
Tra gli appuntamenti futuri, riveste una particolare importanza, quella del 29 novembre a Roma a difesa della scuola pubblica, per impedire che i contenuti della controriforma Moratti diventino operativi compromettendo la qualità dell’istruzione dei nostri ragazzi.
La Lombardia sarà presente alla manifestazione di Roma con una folta delegazione di insegnanti, lavoratori della scuola, studenti, perché nella nostra regione sono particolarmente evidenti i problemi del rapporto tra istituzione e vivere sociale.
La Lombardia è stata definita regione locomotiva per lo sviluppo industriale e l’occupazione. In presenza di dati economici per l’economia lombarda non entusiasmanti è indispensabile intervenire con risorse finanziarie per aiutare l’innovazione, la ricerca e la formazione.
L’istruzione è una componente importante del processo produttivo di un paese e quindi gli interventi sulla scuola devono essere finalizzati a creare sinergie in grado di rispondere positivamente alle trasformazioni ed alle innovazioni in atto in un mondo sempre più globalizzato.
La legge Moratti invece interviene negativamente e chiude tutti quegli spazi di cambiamento che erano presenti nella riforma Berlinguer. Inteviene in un processo in movimento che aveva dato importanti risultati e risponde rompendo la visione unitaria introducendo una barriera pedagogica tra elementari e medie.
I punto dove intervenire ci sembrano in particolare i seguenti:
1. I tassi di dispersione oggi sono molto più alti. Il 30% circa dei nostri ragazzi tra i 15 ed i 18 anni abbandona la scuola senza essere coinvolto in alcun processo formativo.
2. E’ importante stabilire un rapporto di integrazione tra l’istruzione scolastica e la formazione professionale in modo da avere giovani in condizioni di svolgere una attività lavorativa di qualità.
3. E’ necessario soddisfare una domanda di educazione per gli adulti. In una società civile e dove l’invecchiamento è una realtà. Rispondere con politiche di inclusione educativa è una scelta importante.
Nel quadro delle competenze assegnate alla Regione con la modifica del Titolo V della Costituzione, il sindacato unitario è chiamato a svolgere interventi finalizzati ad integrare quanto non è previsto dalla Legge Moratti.
In particolare attraverso il Piano per l’offerta formativa, bisogna fissare in via prioritaria i processi di formazione professionale da integrare con l’istruzione scolastica.
La formazione professionale acquista qualità, in tutto il processo dell’obbligo formativo, se si fonda su basi solide.
Alla manifestazione del 29 novembre dovranno partecipare i “lavoratori” della scuola ma soprattutto gli studenti in quanto fruitori di una istruzione non all’altezza delle innovazioni in atto.
Noi sfileremo per il rilancio della scuola pubblica respingendo ogni riduzione del suo ruolo e della sua funzione.