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Sciopero generale industria e artigianato 21 febbraio: dichiarazione di susanna camussoPOSITIVA LA RIUSCITA DELLO SCIOPERO IN LOMBARDIA: DICHIARAZIONE DI SUSANNA CAMUSSO SEGRETARIO GENERALE CGIL.
Migliaia di persone hanno sfilato a Brescia, a Milano, a Pavia e hanno preso parte a decine di presidi organizzati dalla Cgil in tutte le città lombarde in occasione dello sciopero dell’industria e dell’artigianato che aveva, come parola d’ordine:”no al declino e alla precarietà, si allo sviluppo e ai diritti”. Alle manifestazioni hanno partecipato folte delegazioni dei lavoratori delle categorie del terziario, dei trasporti, dei servizi e del pubblico impiego non coinvolti dallo sciopero e molti studenti e pensionati.
Soddisfazione per la positiva riuscita dello sciopero è stata espressa da Susanna Camusso, Segretario Generale della Cgil Lombardia: “l’ampia partecipazione allo sciopero, ai presidi e alle manifestazioni di oggi ha dimostrato una grande consapevolezza, da parte dei lavoratori, che occorre reagire ed impedire che questo paese assista alla rapida distruzione del proprio patrimonio produttivo”-ha detto la sindacalista-“ ora dobbiamo proseguire nella lotta per garantirgli un futuro migliore a partire dai diritti e dalla dignità, e uno sviluppo che veda nella qualità della scuola e della ricerca gli strumenti fondamentali per pensare ad un paese che cresce”.
Anche Giuseppe Casadio, della Segreteria nazionale della Cgil, concludendo la manifestazione di Milano sotto la sede dell’Assolombarda, ha sottolineato che in Italia sono "concretamente in discussione 100.000 posti di lavoro, e altri 300.000 sono a rischio in diversi settori che vanno dall'auto, col suo indotto, alle telecomunicazioni, alla chimica, alla siderurgia, al tessile e perfino all'agroalimentare. Le previsioni di ripresa”-ha aggiunto-“ vengono rinviate mentre del ministro Tremonti si sono perse le tracce. Un nostro collega in disaccordo con noi ha detto che è come scioperare contro un temporale, qualcosa di incontrollabile e imprevedibile. Qui si tratta invece di cercare di fermare gli effetti previsti e prevedibili di un certo tipo di politica liberista che voleva fondare il boom con strumenti come meno tasse per tutti e riducendo i diritti dei lavoratori.
Adesso - ha sottolineato - per nascondere il fallimento di queste tesi, si sono ridotti a taroccare i conti, perfino quelli dell'inflazione, in modo puerile e ridicolo".
Qualche dato sullo sciopero:
Consistente l’adesione dei metalmeccanici, con punte particolarmente alte alla Innse Presse e all’Ansaldo Camozzi (100%),
all’Alcan e alla Kone, (95%), alla Nuova Faema, alla Miller, all’Alstom Ferr., alla Lobo e alla Wassergas (90%), alla Colgar (85%), all’Ansaldo e alla Barbieri e Tarozzi (80%), all’Alstom Power, alla Nacco e alla Negri Bossi (75%), alla Breda e all’Iveco (70%) per quanto riguarda Milano.
L’adesione dei metalmeccanici bresciani allo sciopero proclamato dalla Fiom ha raggiunto in molte realtà la percentuale del 100%. Alla OM Iveco ha scioperato il 95% degli operai, oltre il 90% alla Lonati e all’Ideal Clima, l’80% all’Innse Berardi, il 70% alla Breda e alla Santoni, il 90% all’Innse Cilindri e alla Eredi Gnutti, il 70% alla Metra e alla Orizio, il 90% alla Redaelli e alla Timken, l’80% alla Pinti Inox, l’85% alla Beretta, oltre il 95% alla TRW e al Banco Nazionale Prova, il 100% alla Sidergarda e Mollificio, il 90% alla Isoclima, l’80% alla Stanadyne e alla Sangiacomo, oltre il 70% alla SIL e alla Prandelli, il 100% all’ATB, l’80% alla Capra e alla Fonderia di Torbole, il 70% alla Modine, il 95% alla Teorema, il 75% all’Almag, il 90% alla Streparava e alla SK Wellman, l’80% alla Gnutti Transfer e alla Cofemo, il 70% all’Eural e alla Marzoli.
A Bergamo, dove si sono tenuti sei presidi, hanno raggiunto la percentuale del 100% le metalmeccaniche Sace e Oclm di Carobbio, al 95% la riuscita dello sciopero alla Omar di Bagnatici, alla Zeta Bavelloni di Costa di Mezzate e alla Zucchetti di Antenate, in moltissime altre aziende le percentuali oscillano tra il 90% e l’85%.
Nel settore tessile, la produzione è stata bloccata al Tappetificio Radici e alla Tessitura radici di Cazzano Sant’Andrea
Nelle aziende chimiche Bayer e Polimerlatex di Capriate hanno aderito allo sciopero il 100% dei lavoratori.
A Mantova Cip, Belleli e Bondioli e Pavesi al 100%, 95 alla Sogefi , tra l’80 e il 90% all’Iveco, alla Mercegaglia. Nel settore chimico hanno scioperato al 85% alla Polimeri Europa e al 80% alla Ies; 100% nelle edili Sar e Silla; per quanto riguarda i tessili, 98% alla Corneliani e alla Lubiam; 95% alla Manua Surgelati e 90% alla Mec Carni nel settore dell’alimentazione.
Bene anche alla Whirpool di Varese.
A Lecco 100% alla Tgp e alla Mts, 90% alla Redaelli.
Circa un migliaio di lavoratori e di pensionati hanno partecipato al presidio indetto dalla CGIL Brianza davanti alla sede dell’Associazione Industriali; le percentuali di adesione allo sciopero sono: Star di Agrate,
70% - Sir di Macherio, 70% - Carrier di Villasanta, 95% tra gli operai - Peg di Arcore, 65% - Beta di Sovico, 98% - Siemens di Cavenago, 95% operai, 30% impiegati - Boffi di Lentate, 80% - Cartongraf, 70%.
In molte aziende tessili e di altri settori lo sciopero è stato indetto nelle ultime 4 ore di lavoro.
Complessivamente la CGIL Brianza registra una buona adesione allo sciopero, con percentuali di partecipazione di gran lunga superiori rispetto ai propri iscritti.
I metalmeccanici pavesi hanno scioperato al 100% all’Euroclimat, all’80% alla Busi, al 60% alla Grove e alla Genset.
A Pavia 100% alla chimica Ilpea, alle tessili Adamello, Giardini e Gravati, 95% all’ edile S. Antonio e alla grafica Smurfit, , 90% sempre alle edili Pecora, Edilstrade e Pacchiarotti e all’alimentare Eurico.
Nel settore agroalimentare l’adesione allo sciopero è stata massiccia, partendo dal comparto lattierio-caseario (tipico dell’economia alimentare Lombarda) con percentuali del 50%-60% nel primo turno negli stabilimenti Galbani di Pavia e del 80% nel secondo turno e negli stabilimenti Kraft di Bergamo con un 60 %., in Prealpi a Varese del 80%
Nel comparto del riso, a Pavia, si registrano dati dell’adesione allo sciopero del 80% all’Eurico, del 50-60% alla Risocurti e al Riso Gallo.
Nel comparto dolciario lo sciopero è stato effettuato da più del 50% delle lavoratrici e dei lavoratori alla Galbusera di Sondrio, 60% all’Eurocream di Brescia, alla Perfetti di Lainate Milano si sono fermati 80% degli operai e impiegati, alla Barilla di Castiglione (Mantova) intorno al 70-80%. Negli stabilimenti della Linds di Varese l’adesione allo sciopero è stata del 70%.
Nel comparto acque, bibite e birre si segnala un 65% alla Tavina acqua di Brescia, alla San Pellegrino di Bergamo un 70%, alla Tassoni di Brescia la percentuale è del 70%, alla Calsberg di Varese lo sciopero è stata fatto dal 80% delle maestranze.
Negli stabilimenti della Star di Agrate Brianza, gli operai in sciopero sono stati il 60% e gli impiegati il 40%.
Nei macelli bovini, suinicoli e avicoli di registrano percentuali alte di adesione allo sciopero del 90% alla MEC Carni di Mantova, del 60% all’ Avicola San Martino di Rovato Brescia ; all’Antica Pasteria di Milano, l’adesione è stata massima, cioè del 100%.
Nel settore dei surgelati, alla Mantua Surgelati, l’adesione è stata del 70%.
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