Dichiarazione di giorgio roversi, resp.politiche sociali cgil lombardia sulle ultime esternazioni di umberto bossi


Cannonate, morti, dispersi, feriti, abbordaggi, reclusione nei centri.



Messaggi tra il virtuale e il reale che manifestano uno scenario da guerra.


Ma dove siamo, nella seconda fase della guerra in Iraq?


No. E’ l’idea di accoglienza di Umberto Bossi: è questo, secondo il leader leghista, che dovrebbero trovare gli uomini, le donne, i bambini che sbarcano clandestinamente sulle nostre coste.


Allontanamenti ed espulsioni sono gli unici termini che la destra leghista sa usare nei confronti degli immigrati.


Poco importa se la loro storia è stata la nostra storia e che oggi 700.000 ex clandestini stiano vivendo una lunga e sofferta fase di regolarizzazione.


Se questi uomini e queste donne fossero stati espulsi chi assisterebbe oggi i nostri anziani, chi mungerebbe le vacche nella bassa padana, chi lavorerebbe nelle concerie venete e chi negli altiforni del bresciano?


Secondo gli studi dell’Unione Europea, a causa del prolungamento dell’aspettativa di vita e della scarsa natalità nei nostri paesi, tra qualche decennio per mantenere i livelli di sviluppo attuali serviranno 40 milioni di lavoratori e lavoratrici immigrati/e.


Forse varrebbe la pena di affrontare il problema per tempo e creare regole che tolgano dalle mani dei trafficanti il mercato dei poveri e dannati della terra,

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