Successo degli ultimi tre giorni di sciopero generale di altoprofilo srl
La new economy milanese si inceppa?
I lavoratori di Altoprofilo Srl, la web-agency milanese di Gian Luca Braggiotti, hanno effettuato il secondo sciopero generale in segno di protesta per la futura chiusura dell’azienda e la perdita del proprio lavoro.
Lo sciopero, che questa volta ha avuto una durata di 3 giorni, è stato indetto in seguito alla comunicazione, da parte dell’azienda, del ritardo nei pagamenti degli stipendi. Ritorsione data dalla rottura delle trattative.
L’adesione dei lavoratori è stata totale, segno che il gruppo in liquidazione è unito nel rivendicare il compenso dovuto e più in generale il rispetto di un diritto, quello al lavoro, sancito dalla stessa Costituzione.
Il disagio per questa astensione dal lavoro è stato soprattutto per alcuni clienti quali Banca Popolare di Milano, Pirelli, Borsa Italiana, Enel e Unicredito che hanno visto rallentare l’andamento dei progetti in corso.
Altoprofilo Srl (fino a poco fa una Spa) è stata messa in liquidazione dopo una convulsa ristrutturazione che non ha però sanato perdite per oltre 7 milioni di euro. La proprietà è al 90% del fondo EuroQube gestito da Gian Luca Braggiotti, che raccoglie 100 milioni di euro conferiti da gruppi quali Pirelli, European Investment Fund, Benetton, IntesaBCI, Mediobanca.
Nell’ambizioso progetto di Altoprofilo si sono affiancati buoni nomi dell’industria, come Tomaso Quattrin, Arrigo Andreoni e Mauro Righetti, insieme ai molto meno noti giovani fondatori come Francesco Bottigliero, amministratore delegato e poi direttore generale, Leandro Agrò, vice-president creative business, Giuseppe Taibi, titolare della sede a Boston, oltre a Claudio Giarda, ex direttore commerciale e Massimiliano Porta, VP technology.
I lavoratori di Altoprofilo Srl in sciopero intraprenderanno ogni azione necessaria per affrontare la grave situazione di crisi prospettata con la perdita del proprio posto di lavoro.